Acquaroli: "Ripresa scuola e attività Evitiamo divisioni fra i cittadini"

Il governatore: "No a fratture tra chi è immunizzato e chi non lo è"

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Il bilancio del Green pass nelle Marche è "importante, ci sono stati disagi e limitazioni, ma credo che debba sempre vince la maturità. Spero che non si arrivi a uno scontro, ma si riesca a trovare una soluzione che faccia collaborare i cittadini marchigiani e italiani nella lotta al covid". Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, domenica sera, a margine del Gala Rossini alla presenza del presidente Mattarella. Parlando con i giornalisti ha spiegato che in questo momento nelle Marche "c’è un numero di contagi importante, ma gli ospedali e le terapie intensive riescono a resistere, anche segno di un effetto che si sta facendo sentire della campagna vaccinale, ma anche delle attenzioni che stanno mettendo in atto nelle pubbliche attività nelle piazze, tra tanti cittadini e operatori economici". Acquaroli non ha commentato le posizioni contro il Green pass di una preside ("bisognerebbe chiedere a chi ha questo atteggiamento") e ha sottolineato l’importanza di "un confronto tra le istituzioni scolastiche, il ministero e il governo centrale per arrivare non solo all’apertura dell’anno scolastico, ma alla stagione che ci farà ricominciare tante attività con una norma chiara e soprattutto senza fratture tra i cittadini, tra coloro che sono vaccinati e coloro che non lo sono. In questo momento non serve, anzi bisogna che ci sia unione per affrontare la battaglia contro il covid e poi tutto dovranno essere protagonisti di una rinascita, il Recovery può generare una speranza per il nostro Paese".

Ieri, poi, il governatore è intervenuto al Meeting di Rimini, dove il tema era il federalismo e la centralità dello Stato. "Il primo grande insegnamento del

Covid – ha detto Acquaroli – è che, anche se le autonomie hanno un’importanza rilevantissima, bisogna riconoscere la rilevanza determinante della centralità dello Stato. Le Regioni devono compiere scelte in linea con le indicazioni dello Stato centrale". Secondo Acquaroli la condivisione "deve però esaltare la capacità regionale di rappresentare i propri territori nella filiera istituzionale, perché più vicina ai reali bisogni della popolazione".