Addio a Diana, una cattedrale gremita. Decine di alunni per l’ultimo abbraccio

Don Alessandro: "Conserviamo il suo sorriso davanti alle sfide di ogni giorno". Sulla bara la maglia della contrada San Polo

Addio a Diana, una cattedrale gremita. Decine di alunni per l’ultimo abbraccio

Addio a Diana, una cattedrale gremita. Decine di alunni per l’ultimo abbraccio

Una cattedrale gremita, con tanta gente in piedi, ha dato il saluto a Diana Sorini, la professoressa urbinate scomparsa tragicamente martedì per un incidente stradale nei pressi di Cappone di Vallefoglia. Famigliari, amici, colleghi, contradaioli, e tanti alunni dell’istituto “Volta-Fellini“ di Riccione giunti fino a Urbino per dire ciao alla loro prof, tanto amata tra i corridoi dove insegnava progettazione grafica e multimediale.

Sulla bara, posta sotto la cupola, una maglietta nera della contrada San Polo, di cui era membra da sempre, in quanto figlia dello storico capocontrada Sirto; sopra, una foto del suo contagioso sorriso. "Conserviamo il sorriso di Diana – ha detto don Alessandro Mastropasqua, che ha celebrato le esequie – davanti alle sfide di ogni giorno. Viviamo il presente come un dono, ricordandoci che fino all’ultimo Diana per tutti, amici, congiunti e studenti, è stata un dono. Viviamo l’oggi con gioia anche in nome suo, seguendo la nostra vocazione come ha fatto lei nella famiglia e nella scuola".

Prima dell’uscita del feretro dal duomo, hanno voluto prendere la parola una collega e uno studente. "La scuola era la sua seconda casa – ha esordito la docente –. Inutile dire che non ce l’aspettavamo: è stato un fulmine che ci ha molto colpiti. La sua scuola in questi giorni è silenziosa, in ginocchio; alcuni piangono, altri soffrono dentro. Diana è arrivata ai cuori dei ragazzi, una prof con pugno di ferro e guanto di velluto. Li guidava, li ascoltava, stava in mezzo a loro. Ieri abbiamo voluto intitolarle la sua aula, ed è stato il primo modo per reagire. Lei lo avrebbe fatto e vorrebbe così. A volte riusciamo anche a sorridere, ricordando aneddoti e episodi, come quando ha placato una zuffa con determinazione. Stamattina a scuola sono venuti anche ex allievi di decine di anni fa: ha lasciato tanti frutti, e forse tanti li scopriremo col tempo".

I ragazzi hanno concluso: "Nella scuola, per chi l’ha conosciuta, d’ora in poi ci sarà un prima Diana e un dopo Diana. Certo, noi studenti non abbiamo trascorso con lei una vita, ma se siamo venuti fino a Urbino è perché non era “solo“ una professoressa. È entrata nel cuore di tutti noi. Abbiamo realizzato un video per ricordarla e ci sembrava di prepararle una sorpresa da darle. La porteremo sempre con noi". In questi giorni, sono giunte anche le condoglianze della Scuola del Libro, dove ha studiato e insegnato, dell’Ars di cui era socia e dell’amministrazione comunale, presente alla messa.

Giovanni Volponi