Albergatori: che bordate al Comune: "Tanta immagine, poca sostanza. Così è l’anno delle occasioni perse"

Il duro attacco degli operatori: "Manca una grande mostra. E non c’è una vera visione turistica"

Albergatori: che bordate al Comune: "Tanta immagine, poca sostanza. Così è l’anno delle occasioni perse"

Albergatori: che bordate al Comune: "Tanta immagine, poca sostanza. Così è l’anno delle occasioni perse"

Modi urbani, ma nella sostanza un plotone d’esecuzione quello degli albergatori. E contro il muro, senza benda sugli occhi, c’era l’amministrazione comunale. Ci hanno messo una settimana i gestori delle strutture ricettive cittadine per fare un elenco delle cose che non vanno in questo anno di Pesaro capitale della Cultura "che rischia di diventare anche quello delle occasioni perse". Poi: "Questa è la città dell’io e non del noi", chiara critica all’uomo solo al comando e cioè al sindaco Matteo Ricci, "perché a tutti i problemi che abbiamo posto sul tavolo non c’è stata mai risposta".

Erano in cinque con il fucile a pallettoni caricato: dal presidente dell’associazione albergatori Paolo Costantini, a Loredana Ceccarelli, al padrone di casa Nardo Filippetti (conferenza al Charlie), a Fabrizio Oliva e quindi a Roberto Signorini. Davanti a loro qualche altro albergatore e un po’ di consiglieri comunali di opposizione con in prima linea il candidato sindaco del centrodestra Marco Lanzi. Della maggioranza che governa la città non c’era nessuno.

Critiche con una premessa: "Se a Pasqua molti alberghi sono rimasti chiusi è perché non c’era domanda, e ancora non ci sono clienti". Chiamato ad intervenire anche Pierpaolo Loffreda, docente a Urbino, che ha parlato "dei tesori della città che non sono valorizzati, dei cassonetti in fila davanti alla chiesa del Lazzarini (angolo con via Castelfidardo,ndr) e dei mosaici del Duomo non visibili che sono unici al mondo", ha detto Loffreda rispolverando in questa occasione questo suo cavallo di battaglia, argomento anche al centro di un dibattito che ormai affonda le sue radici negli anni Novanta.

Andando a cogliere fior da fiore i rilievi che sono stati posti dagli albergatori, anche alcuni bengala che la dicono lunga sullo stato dell’arte: "Siamo obbligati a fare gli albergatori perché ci sono vincoli di destinazione d’uso...". Tradotto: se si potessero trasformare gli immobili in appartamenti non si sa quanti hotel resterebbero aperti su una cinquantina in totale. Ancora: "Vorremmo anche sapere come vengono spesi i soldi della tassa di soggiorno, un milione circa, in questa città che triplica le spese per l’auditorium Scavolini: se una cosa del genere l’avesse fatta una privato, sarebbe fallito".

E si prosegue: "Su dieci euro che arrivano con il turismo, solo 2 restano agli albergatori e gli altri 8 sono spesi in città per cui chiediamo attenzione". Ancora: "Portati alcuni clienti a Rocca Costanza dove c’è l’erba alta un metro...". Quindi: "Tutta la zona di levante di viale Trieste non ha punti luce e dove non ci sono punti luce non c’è sicurezza, ma degrado e abbandono e di notte la spiaggia di riempie di ragazzi". A questo proposito è stato ricordato un collega, Nani Marcucci Pinoli, che è andato di persona a pulire il laghetto dove è stato collocato il casco di Valentino Rossi.

Passando al fronte nord di viale Trieste: "Il viale è una discoteca fino all’una e 30 di notte e i clienti non hanno quiete: oltre ai Bracieri, e il lunapark manca solo mangifuoco, perché tutta Pesaro, con periferia ed entroterra, si sposta lungo un viale di due chilometri. Ci vuole programmazione, che non c’è, così come non c’è visione del futuro turistico". Ancora: "Manca una mostra di respiro nazionale, i musei sono chiusi come è accaduto per Pasqua, il sito del Comune sulle manifestazioni in programma è fermo a marzo di quest’anno. Un vero disastro; il Conservatorio non è visitabile e questa viene annunciata come città della Musica, ma avete visto qualcosa?". Sulla giornata del bosco itinerante: "Il bosco in movimento? Lodevole iniziativa ma va a togliere 80 posti auto in zona mare dove c’è invece una forte carenza di pacheggi".

La descrizione che viene fatta è quella di una città indietro su tutto ed anche quella di una amministrazione che non ascolta "benché il turismo sia una grande risorsa per tutti ad iniziare da ristoranti e bar". La conclusione? "Siamo una città che sta facendo immagine, ma la sostanza è poca. Volano solamente i coriandoli".

m.g.