Biancani: "Piano casa flop per Pesaro"

Le nuove linee guida della Regione "impediranno di aprire anche una finestra in mezza città"

Biancani: "Piano casa flop per Pesaro"

Biancani: "Piano casa flop per Pesaro"

"Piano, casa, ampliamenti quasi impossibili". Lo dice il consigliere regionale Andrea Biancani: "L’ex ‘Piano Casa” era un insieme di norme – spiega Biancani - che da un lato consentiva di ampliare la propria abitazione, anche in deroga al piano regolatore, ma dall’altro incentivava la riqualificazione complessiva, imponeva la messa a norma sismica e l’efficientamento energetico. Con la nuova legge urbanistica, di novembre 2023, la Regione ha invece reso tutto più complicato. Le modifiche più significative, oltre a prevedere una riduzione dell’ampliamento massimo, che passa dal 40% al 20%, comportano, soprattutto, l’allungamento dei tempi delle procedure di approvazione, l’aumento dei vincoli e dei pareri richiesti. Il progetto, infatti, oltre al parere dei tecnici del Comune, dovrà addirittura essere votato dal Consiglio Comunale per riconoscerne persino l’interesse pubblico. Praticamente una vera e propria variante urbanistica.

Come se non bastasse, ogni Comune dovrà anche istituire una Commissione Paesaggio, che dovrà dare un parere vincolante se l’ampliamento è superiore al 10% del volume esistente o comunque a 100 metri cubi (circa 30mq)". "La nuova legge – continua Biancani – ha inoltre escluso la possibilità di interventi di ampliamento nelle aree esondabili anche dove il rischio è più basso, come ad esempio, nel caso pesarese, attorno al Genica e al Foglia. In precedenza, in tali aree, l’intervento era consentito se si attuavano le dovute opere di mitigazione del rischio, per le quali il Comune si era dotato di apposite linee guida. Oggi, invece, gli interventi non sono più consentiti, e pertanto, ad esempio, gli immobili dei quartieri di Pantano e Muraglia saranno più difficili da riqualificare, non potendo beneficiare della possibilità di fare piccoli ampliamenti".

"Inoltre – dice Biancani – l’Accordo tra Regione e Ministero, approvato con una delibera dalla Giunta regionale l’11 marzo scorso, inserisce ulteriori vincoli, escludendo gran parte della città dalla possibilità di riqualificazione. Sono escluse, come in precedenza le aree del Parco San Bartolo e del Centro Storico (Zona A), ma purtroppo anche le aree della Zona B, quelle residenziali attorno al Centro storico, entro una fascia di rispetto di circa 400 metri dalla zona A. Per Pesaro, stiamo parlando di parte dei quartieri di Pantano, Tombaccia, Porto, Baia Flaminia, Soria, Loreto, Montegranaro. Vengono esclusi anche gli immobili nelle fasce di rispetto, di circa 150 metri, attorno ai borghi, quindi, anche se fuori dalle mura ci sono case degli anni ’50 o successive, non potranno essere oggetto di interventi di riqualificazione che prevedano piccoli ampliamenti. Quindi ci saranno aree escluse a Novilara, Candelara, Ginestreto, Pozzo Alto e S. Maria delle Fabbrecce. Fare peggio era praticamente impossibile".