Bullismo a Pesaro, sospesi due studenti. La preside: "La vittima è rinata"

All’istituto Della Rovere di Urbania gli episodi di abusi e angherie interrotti dagli insegnanti "Abbiamo la fortuna di avere un team di docenti attento a cogliere tutto ciò che non va"

Urbino, 1 novembre 2022 - Sono stati messi fuori dalla scuola. Sospesi. L’anno scolastico per loro sarà presumibilmente perso. Parliamo dei due studenti 17enni accusati di bullismo e abusi ripresi e postati su Tik Tok nei confronti di un loro coetaneo, compagno di classe all’istituto Omnicomprensivo Della Rovere di Urbania (vi sono 500 ragazzi), che un mese fa è riuscito a confidarsi con gli insegnanti portando alla luce l’inferno che da un anno e mezzo stava subendo.

Il bullismo è molto frequente nelle scuole ma quasi mai, per paura, viene denunciato
Il bullismo è molto frequente nelle scuole ma quasi mai, per paura, viene denunciato

Da lì è partita l’inchiesta della procura di Urbino e di quella dei minori di Ancona nei confronti dei due coetanei della vittima, già noti alla giustizia, i quali hanno ammesso parte delle accuse di bullismo che gli vengono mosse. Non tutte. Il Consiglio di classe della scuola ha provveduto a sospendere i due giovani per una durata di quindici giorni rinnovabile fino al termine dell’inchiesta.

La professoressa Antonella Accili è la preside dell’istituto Della Rovere di Urbania. Ecco come ripercorre la vicenda: "Devo ringraziare il mio staff che è riuscito a cogliere con grande sensibilità e delicatezza ciò che stava vivendo il ragazzo. Gli insegnanti si sono accorti dei segnali che il giovane inviava come il mutismo, la testa sempre bassa sul banco, i gesti impacciati, il rendimento scolastico che stava crollando, il volersi isolare dagli altri. Pian piano, il giovane ha capito di dover essere aiutato per superare quel momento e si è affidato alla scuola riferendo ad una insegnante ciò che gli stava accadendo con l’indicare i responsabili di questa situazione. Si è sentito protetto ed ha chiesto aiuto ricevendo dalla scuola la risposta che si aspettava e di questo tutti noi dell’istituto ne siamo orgogliosi. Ora il ragazzo sembra rinato, è sorridente, empatico, risponde molto bene alle prove scolastiche, si sente amato ed intorno a lui sa che gli vogliono bene. Gli stessi genitori degli studenti della classe sono venuti qui ad esprimere la solidarietà allo studente".

Continua la preside Accili : "Purtroppo fuori dalla scuola la situazione è ingestibile per colpa, io ne sono convinta, dei messaggi terribili che vengono inoculati dai social. I genitori sono gli ultimi a sapere. E per questo – continua la preside – abbiamo attivato uno sportello di ascolto con una psicologa ma nessuno ha mai avuto il coraggio di aprirsi. Che purtroppo ci sono. Più che mai serve la bravura la sensibilità e l’attenzione dei docenti e del dirigente per individuare le situazioni più critiche. Ora confido che ci sia rapidità di azione non solo per punire ma anche per un vero recupero dei “bulli” perché più il tempo passa più il male si aggrava"

ro.da.