Che festa alla Baratoff: "Mi veniva da piangere. Una notte incredibile"

Ronni Murrone, presidente del circolo: "Nessuno di noi ha dormito. E dopo la partita, il mio telefono ha iniziato a suonare all’impazzata".

Che festa alla Baratoff: "Mi veniva da piangere. Una notte incredibile"

Che festa alla Baratoff: "Mi veniva da piangere. Una notte incredibile"

Al circolo tennis Baratoff è una festa incredibile. La scorsa notte erano tutti davanti alla televisione per seguire il match tra Luca Nardi e il numero uno del ranking mondiale, Novak Djokovic. Il tennista pesarese qui è cresciuto ed è ancora tesserato: al circolo ha preso in mano la sua prima racchetta da tennis, ha sempre seguito la scuola e qui si allena tuttora. "E’ stata una delle notti più belle della mia vita – racconta il presidente del circolo tennis Baratoff, Ronni Murrone –. Non mi vergogno a dire che al match point mi veniva da piangere. Poi al momento della vittoria il mio telefono ha iniziato a squillare all’impazzata. Nessuno di noi dormiva, eravamo tutti in piedi a seguire Luca, che per noi è uno di famiglia". Il presidente sottolinea l’impresa: "Luca ha fatto una cosa incredibile, nessuno di noi poteva aspettarsi un risultato del genere – ammette –. Tutti pensavamo che avrebbe fatto una bella partita, ma battere il numero uno al mondo non è una cosa da tutti i giorni. Segno che Luca, un talento cristallino fin da piccolo, è cresciuto non solo a livello tecnico ma anche a livello mentale. Qui non ha perso Nole Djokovic, questa è una vittoria di Luca Nardi in tutto e per tutto. E’ un ragazzo straordinario, a cui è capitata una grande occasione e lui l’ha saputa cogliere al volo".

Secondo Murrone, il tennista pesarese è un campione dentro e fuori dal campo: "Fin da piccolo ha sempre vinto tanto – dice –. E’ stato campione mondiale Under 14, è stato il più giovane tennista italiano di sempre ad aver ottenuto un punto nel ranking Atp, ma ha sempre lavorato sodo. Aveva bisogno di tempo per maturare, perché non tutti crescono allo stesso modo. Oltre ad essere un talento, Luca è anche umanamente un ragazzo straordinario. Basti pensare che lo scorso anno, per festeggiare la vittoria di una challenge, gli abbiamo chiesto che cosa volesse di regalo. Lui ci ha risposto che avrebbe voluto rendere ancora più bello il nostro circolo, così di comune accordo abbiamo piantato un ulivo, simbolo della pace, proprio nel nostro giardino, dedicando questa pianta a lui. Ora che è entrato tra i primi cento al mondo dovremo trovare un nuovo modo di festeggiarlo".

La scorsa notte è stata una grande emozione anche per Luca Pavoni, maestro di tennis del circolo: "Siamo stato svegli tutta la notte per vedere la partita – dice – è stato bellissimo vedere Luca vincere, perché qui ha iniziato la sua carriera". Completamente d’accordo anche il collega Attilio Costa: "Siamo contenti ed orgogliosi – spiega -. Luca ha mostrato grande personalità e temperamento. E credo che da ieri notte se ne sia accorto anche Djokovic".

ali.mu.