Che ressa per entrare al Morselli tutto nuovo

La folla dei ragazzi nella scuola dove i lavori di rifacimento sono durati 9 anni. Un tripudio di tecnologie, di uguale è rimasta solo la scala

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di Alessio Zaffini

Un grande primo giorno di scuola per le sedici classi, tra classico e scienze umane, che oggi hanno preso d’assalto le aule del rinnovato Morselli. La foga di entrare era talmente tanta che il dirigente scolastico, Roberto Lisotti, per cercare di calmare i ragazzi ha improvvisato un simpatico "un, due, tre, stella!". La scuola si presenta, dopo 9 anni di lavori, totalmente nuova: aule all’avanguardia, Lim, televisori e luci con fotocellula.

A ricordare il passato della scuola, solo la gradinata, che ha visto passare sopra di sé generazioni e generazioni di studenti: "Per me è una sede nuova, come per i ragazzi e la maggior parte dei professori – commenta il dirigente scolastico Lisotti –. È stato faticoso, perché assieme ai collaboratori scolastici, a cui va il mio grazie, abbiamo passato l’estate a sistemarla. Si tenga conto che gli ultimi televisori sono stati montati ieri. Abbiamo provveduto ad arredare praticamente tutto, con tantissime soluzioni e strumentazioni tecnologiche all’avanguardia. I ragazzi erano già qui davanti dalla mattina presto, nonostante l’entrata posticipata alle 9,10; sicuramente l’hanno fatto per prendere i banchi in prima fila". Le classi che hanno preso possesso dell’istituto sono le quarte e quinte, che finalmente potranno anche vedersi in faccia tra di loro e con i professori, essendo anche state tolte le ultime misure di sicurezza anticovid: "Si potrebbe dire che io abbia visto per la prima volta i miei studenti dopo anni – scherza la prof. Simonetta Drago, docente di Latino e Greco –. Questa è la mia seconda esperienza al Morselli, la prima tanti anni fa prima della ristrutturazione e devo dire che è come se vedessi una nuova scuola, bella e ultramoderna. Scommetto che i miei alunni del Classico si troveranno molto bene qui, anche se secondo me c’è stata un po’ di malinconia nel lasciare la sede". Anche chi la scuola l’ha vissuta per molto tempo, come il professore Marcello Buscaglia, docente di Scienze umane, trova senz’altro una scuola diversa: "Fa sempre piacere tornare nella scuola in cui ho mosso i primi passi da insegnante e devo dire che sono anche un po’ spaesato. Tutto è cambiato, ma bisogna sempre tenere conto che il cambiamento non è altro che un nuovo principio: bisogna lasciarsi alle spalle i vecchi ricordi del vecchio Morselli per crearne di nuovi tra queste coloratissime mura". "È giusto questo miglioramento, perché la scuola deve adeguarsi anche alle nuove tipologie di studenti – commenta la professoressa Laura Tonelli, docente di scienze umane –. I bisogni sono cambiati e chissà se, in questo ambiente così fresco e rinato, troveremo rinnovamento anche noi professori". Una scuola, tante storie da raccontare: chi l’ha vissuta tra i banchi, chi come insegnante, chi con gli amici e chi solo con i compagni di classe. Di tutto ciò, una cosa è certa: ci saranno nuove storie che verranno scritte, diventando parte di quel grandissimo racconto che è il Morselli.