
"L’intento che ci proponiamo è quello di promuovere il lavoro di giovani di talento. Perciò siamo orgogliosi di ospitare a Palazzo Bracci Pagani, nello spazio dedicato ai nuovi artisti, la mostra “Streghe fluttuanti“ di Ardo Quaranta, un artista che viene dal mondo della illustrazione per bambini, un architetto innamorato del mare, con una proposta che tocca l’inesauribile tema delle donne". Così il direttore artistico Carlo Bruscia, in occasione della giornata inaugurale alla presenza di un nutrito gruppo di persone. "Il titolo di questa esposizione ci coglie di sorpresa quando scopriamo che le opere sono un omaggio alle donne, un canto alla forza, all’energia creatrice delle donne, al loro coraggio. Alla donna della sua vita", sottolinea Cecilia Casadei, autrice del testo critico in catalogo che con Carlo Bruscia e Giorgia Badiali presenta l’evento. "Streghe, perché straordinarie, ricche di valori, di poteri in grado di trascinare, rivoluzionare, favorire il positivo. Fluttuanti, perché nascono da un codice grafico veloce e leggero, si muovono come sirene dal corpo sinuoso o affondano i piedi nell’acqua, elemento riconducibile ad un liquido amniotico generatore. Ma anche perché paiono fluttuare nell’aria nella dimensione e nella aspirazione alla libertà, sino a quando non diventano vittime di un oltraggio che è, troppo spesso, una realtà". E ancora: "Le donne di Ardo hanno lunghi capelli neri che invadono la scena come propaggine del pensiero, grovigli del contingente, sostegno della struttura compositiva e struttura psicologica che adorna, partecipa e trascina". Il nero di un inchiostro che, dirà Ardo, "utilizzo come sfida e non consente errori". Le streghe di Ardo sono anche quelle dei Tarocchi per una serie intitolata Strigarum Arcana. In mostra 22 carte scelte fra le 78 originarie, elaborate attraverso la rivisitazione di una iconografia classica e una personale, sorprendente e colta visionarietà.
Fino al 12 giugno.