Coronavirus, come curarlo a casa con antivirali mirati

Piero Sestili, docente di farmacologia di Urbino, svela i risultati di una sperimentazione in corso a Bologna che si affida anche al cortisone

Coronavirus, laboratorio di analisi

Coronavirus, laboratorio di analisi

Urbino, 20 aprile 2020 - Il professor Piero Sestili, professore associato di farmacologia all’Università di Urbino ha svelato che in alcuni ospedali italiani si sta combattendo il coronavirus con grande efficacia. E questo grazie ad un mix di cortisone e antivirali: "Stanno emergendo, dalla lettura dei meccanismi patogenetici della malattia e dalla pratica clinica, una serie di evidenze che spingono all’impiego di farmaci antinfiammatori come i cortisonici in anticipo rispetto alla comparsa di significativi sintomi polmonari.

L’impiego di questi farmaci assieme alla clorochina e/o altri agenti come il gabesate, l’eparina, i cromoni ed eventualmente una copertura antibiotica, potrebbe ridurre drasticamente la frequenza delle complicazioni più severe e a volte, purtroppo, fatali. Ciò consentirebbe di capovolgere l’attuale strategia terapeutica, ovvero anticipare la comparsa dei sintomi più severi piuttosto che attenderli per intervenire.

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Questa strategia permetterebbe anche di svolgere la terapia in ambiente domiciliare, alleggerendo il carico sulle strutture ospedaliere e accelerare la transizione verso la fase 2. L’Italia ha il dovere di sviluppare e promuovere strategie alternative e/o aggiuntive a quelle in atto perché, dopo 45 giorni dal lockdown, la curva dei contagi scende più lentamente del previsto e il numero di morti resta elevato anche in confronto ad altri Paesi europei. Questa visione si concretizzerà – scrive il professor Sestili – in un programma avviato a Bologna dal professor Viali".

"Questa strategia, finora non applicata in modo sistematico, potrebbe quindi aiutarci a convivere con meno danni con una pandemia che potrebbe perdurare. Ritengo che questa sia, al momento, la strategia piú praticabile e promettente".