Dal Cile per rubare a Pesaro, terzetto bloccato dai carabinieri

Tre persone rubano gioielli per 5mila euro da una gioielleria a Pesaro, ma vengono bloccate dai carabinieri di Colli al Metauro. Dopo il recupero della refurtiva, i ladri vengono denunciati ma rilasciati.

Dal Cile per rubare a Pesaro, terzetto bloccato dai carabinieri

Dal Cile per rubare a Pesaro, terzetto bloccato dai carabinieri

Rubano collane d’oro e altri preziosi per 5mila euro alla gioielleria ‘Bluespirit’ del Rossini Center di Pesaro e si dileguano col bottino, ma 45 minuti più tardi vengono bloccati dai carabinieri di Colli al Metauro. E’ successo giovedì, quando, verso le 19 un dispositivo ‘targa system’ segnala alle forze dell’ordine il passaggio a Fano con direzione monte di un’auto sospetta (per furto) e una pattuglia dei militari di Colli si posiziona in superstrada all’altezza di Lucrezia. In pochissimi minuti la macchina attenzionata, una Fiat Panda presa a noleggio, passa davanti a loro. La raggiungono e intimano al conducente di fermarsi allo svincolo di Calcinelli. Dentro all’utilitaria tre persone: un ragazzo e due ragazze, di nazionalità cilena, che parlano un po’ d’italiano. Vengono perquisiti e spuntano 6 collanine d’oro dalla borsetta di una donna, altre due dal collo dell’uomo e un orecchino e un anello addosso alla seconda giovane. I gioielli sono rubati poiché 7 collanine hanno ancora il cartellino con il codice a barre e il prezzo. A quel punto il trio viene portato in caserma per accertamenti e parte l’attività per risalire al negozio da cui proviene la refurtiva. E’ il ‘Bluespirit’ di Pesaro, dove in effetti si è verificato un furto intorno alle 18,30.

I carabinieri, guidati dal luogotenente Antonello Pannaccio, rintracciano anche la commessa in servizio quel pomeriggio, la quale raggiunge la stazione di Colli, riconoscendo i preziosi rubati e, dalle foto, anche i cileni e poi sporge querela. Segue la denuncia per furto aggravato in concorso a carico dei tre, che però tornano in libertà perché non ricorrono i presupposti tecnici per procedere all’arresto in quasi flagranza. Così i tre, che avevano già collezionato una lunga fila di denunce per reati contro il patrimonio, intorno alle 2 di notte lasciano la caserma e magari oggi stanno già organizzando un nuovo colpo.

Sandro Franceschetti