Dimesso il mister picchiato "Mi sento un miracolato"

"Ho rischiato di perdere un rene per colpa dei pugni e calci di un pazzo". Francesco Latini di Terni è stato aggredito dal genitore di un baby calciatore

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Francesco Latini, 33 anni, l’allenatore di calcio delle giovanili di Terni, è tornato a casa, dopo due giorni di degenza ospedaliera al Bufalini di Cesena. "Mi sento un miracolato. Potevo perdere un rene, rimanere per tutta la vita menomato di un organo vitale con l’esistenza che sarebbe cambiato per sempre. E tutto per colpa di un pazzo che mi ha sferrato pugni e calci durante una partita di bambini a Gabicce mare".

E’ accaduto domenica pomeriggio, giornata di Pasqua. Si stava disputando da due giorni un torneo per esordienti, classe 2009, che vedeva la partecipazione di molte società italiane. Nel pomeriggio giocava Accademia del calcio Terni contro ikl Ponte di Nona, Roma. Racconta mister Latini: "Ad un certo punto c’è un contrasto di gioco tra due ragazzini, che hanno tredici anni. Io e l’allenatore romano invitiamo i due giocatori a stare tranquilli e a non farsi male. Ma il 13enne romano mi punta il dito indice contro il mio naso dicendomi ’tu devi stare muto’, con un tono minaccioso e incredibile. Gli dico di stare tranquillo e di comportarsi educatamente. Il suo allenatore intanto, capendo che era andato fuori dai limiti, lo sostituisce facendo entrare un altro. Passano pochi minuti, e vengo colpito da dietro con un pugno in faccia che mi getta a terra. Cerco di rialzarmi ma non ci riesco perché quel pazzo mi colpisce anche con un calcio alla schiena. Mi sento mancare, non respiro più, e continuerebbe a picchiarmi se qualcuno non fosse intervenuto. Ma io non so chi sia e perché mi stava picchiando. Vengo sorretto e portato verso l’ambulanza, l’allenatore del Ponte di Nona, Roberto Imbimbo mi accompagna verso il 118 e mi fa coraggio dicendosi sconcertato, e mi chiede scusa perché si era reso conto su chi fosse il responsabile. Vado in ospedale a Riccione e qui la tac non ammette dubbi: il calcio mi aveva provocato una lesione di 2 centimetri al rene destro. Devo essere operato perché sto perdendo sangue. Così mi portano all’una di notte a Cesena, al Bufalini, per un intervento chirurgico. Vengo preparato a questo e messo sul tavolo pre operatorio. Ripenso in quei momenti a cosa mi stava succedendo, perché ero finito lì, a combattere contro il terrore che qualcosa andasse storto. Poi il miracolo. Il chirurgo mi dice che non sarei stato operato perché il rene aveva smesso di sanguinare. Vengo riportato in reparto e poi dimesso. Credo che quella persona che mi ha aggredito con ferocia debba pagare per quello che ha fatto. Non cerco vendette ma giustizia sì perché ciò che è accaduto non passi nel dimenticatoio. Lo faccio per la mia coscienza, per la società che rappresento e per i tanti ragazzi che piangenti mi hanno fatto coraggio. Non li dimenticherò mai"

La squadra romana ha annunciato che metterà alla porta il giocatore, figlio del picchiatore, perché aveva minacciato mister Latini intimandogli di tacere