REDAZIONE PESARO

È ancora con la testa a Pesaro oppure il pensiero è già altrove?

Il giocatore Khalil Ahmad della Vuelle Pesaro solleva dubbi sul suo rendimento e coinvolgimento con la squadra. L'articolo analizza le possibili cause e conseguenze di questa situazione.

Khalil Ahmad, solo 11’ domenica per lui

Khalil Ahmad, solo 11’ domenica per lui

Nelle prime 11 giornate è stato in campo 32’ di media. Domenica, mentre i suoi compagni battevano Cento, è rimasto sul parquet solo 11’ segnando 3 punti. Naturale che dopo una serata del genere, seguita a quella di Livorno - dove ne aveva segnati 2 in 21’- tre giorni dopo averne fatti 38 alla capolista Rimini, sorgano spontanee alcune domande.

Khalil Ahmad è ancora sul pianeta Vuelle o la sua testa è già da un’altra parte? O è la squadra che lo ‘rifiuta’ visto che all’improvviso sono usciti dalle nebbie Imbrò (10 assist), Bucarelli (5/7 al tiro) e King si è preso la ribalta (20 punti in 24’)? In sala stampa Spiro Leka, intelligentemente, ha fatto scudo al giocatore dopo averlo panchinato: "Conosco il linguaggio del corpo dei giocatori perché lo sono stato anch’io. Khalil non l’avrebbe mai ammesso, ma dopo tre partite a 38’ di media (con Orzinuovi, Udine e Rimini - ndr) era stanco". La scelta del coach è stata vincente e coraggiosa. Nel corso del 1° tempo l’ha tolto due volte, la prima dopo 7 minuti e mezzo per dargli respiro, la seconda dopo averlo rimesso dentro nel 2° quarto con la squadra sul +13. Lui prima ha perso palla per un passaggio azzardato dietro la schiena, poi ha forzato qualche tiro senza prenderci. Cento è risalita a -6 nel giro di tre minuti e Leka ha deciso che bastava così. L’ha richiamato di nuovo in panchina e la Vuelle è ripartita. Nella ripresa non è più stato utilizzato mentre i compagni giocavano in scioltezza mettendo in ritmo tutti, soprattutto un De Laurentiis che non aveva mai visto tanti palloni.

Ora, è chiaro che segnare 38 punti in 38’ come accaduto con Rimini rappresenta una serata speciale, ma l’opposto non può passare inosservato e solleva delle perplessità su quanto Ahmad sia funzionale a questo gruppo, se ha ancora voglia di giocare qui o non sta forse pensando che la situazione è inferiore alle sue aspettative. O magari ha semplicemente ricevuto un’offerta economica più alta.

L’amore non è mai scoppiato fra lui e il pubblico, che ne riconosce l’indubbio talento ma non ne apprezza l’atteggiamento, sin dalle amichevoli estive. E che ci sia distacco fra lui e i compagni si nota da tanti particolari: dal fatto che non partecipa mai ai time-out dopo che è stato sostituito, ma anche che nessuno gli dà mai un cinque, nemmeno quando segna canestri spettacolari. Insomma, è un caso spinoso sul quale bisogna riflettere. Leka ha detto "non possiamo farne a meno, può essere il valore aggiunto sulle trame di gioco viste contro Cento". La prova del nove sarà a Brindisi, una partita sparti-acque sia per la classifica sia per capire se il matrimonio può andare avanti o comincerà invece una causa di separazione.

Elisabetta Ferri