"E’ come se avessero messo un albero in mezzo al letto"

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Professor Massimo Pandolfi, perché è sbiancato davanti al filare di alberi piantati ieri, al Parco Miralfiore, dal Comune?

"Scusi: cosa farebbe lei se suo marito volesse piantare un albero al centro del letto matrimoniale?"

Ma cosa c’entra?

"Intendo dire che non basta piantare alberi per essere dalla parte della natura: come in ogni arte e scienza esiste un progetto che sottointende alle funzioni per cui l’opera umana è realizzata".

Scendendo nei particolari?

"Nel ’94 sono stato il coordinatore, responsabile del team di progettisti del Parco. Come disse il sindaco che lo ha inaugurato, Oriano Giovanelli, il Miralfiore nasceva per essere polifunzionale: cioè non solo per accogliere la gente, fare sport e cultura, ma anche per l’educazione ambientale, per l’osservazione scientifica e la memoria storica dei luoghi".

Non è così?

"Questa manutenzione non rispetta l’impianto tecnico scientifico che ha voluto dare al Parco Miralfiore una forte base naturalistica. Non siamo in un giardinetto pubblico, per intenderci: gli interventi devono essere coerenti".

Cosa c’è di sbagliato in aver piantato 80 alberi in un prato?

"Il Parco ne ha diversi: quello secco dove i bambini possono giocare a pallone; quello tipicamente roccioso; quello in cui il taglio stagionale preserva la fioritura dei gladioli e delle orchidee autoctone per educare all’approccio conservatoristico. Se in un prato umido, caratterizzato dal ristagno di acqua piovana per agevolare la presenza del rospo smeraldino ci pianti un bosco, con alberi tra l’altro scelti a caso, tradisci il principio della diversità naturalistica e l’efficacia di una educazione ambientale".

E’ contrario anche al taglio della siepe?

"Sì. E’ stata ridotta a mezzo metro una siepe di grande varietà, inserita in quello che è un orto botanico (il percorso sopraelevato). Quanto vale un biancospinto di 30 anni? Più del ginko biloba di 15 anni in Piazza Olivieri: al Comune costò 8mila euro".

Quindi?

"E’ stato un intervento troppo drastico. Se non danno valore agli ecosistemi, almeno si dia peso ai soldi pubblici investiti negli ultimi 20 anni nel patrimonio vegetale del Miralfiore. Offro gratis le mie competenze scientifiche per dare una mano".

Solidea Vitali Rosati