Ecco come vivere il ’Ben Essere’ All’Alexander il libro di Cardellini

Lo scrittore: "Il segreto è nel giusto equilibrio. Dobbiamo essere. fluidi, non statici"

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Nella Galleria degli Specchi dell’Alexander Museum Palace Hotel è stato presentato il libro: "Vivi il tuo Ben Essere" di Giuliano Cardellini L’"Alexander Museum Palace Hotel" del mecenate conte Alessandro Marcucci Pinoli di Pesaro è un luogo di esposizione permanente di opere d’arte, di ritrovo di poeti, artisti, scrittori per la presentazioneesposizione delle loro opere. Con: "Vivi il tuo Ben Essere" Cardellini ha voluto condividere la sua esperienza di vita, come una sorta di strumento e modello per conoscere il suo metodo. Una nuova opera letteraria, insomma, che si inserisce a pieno titolo nel contesto più generale della "Scienza della Felicità" e della "Ricerca del Benessere". L’artista e scrittore trae dalla sua esperienza di studio, di ricerca, di vita personale e anche professionale, questa opera letteraria, in cui introduce parole e concetti del tutto innovativi.

Primo fra tutti il "Ben Essere" secondo Cardellini, che si differenzia nettamente dal benessere. "Vedere non è percepire, sentire non è ascoltare – ha sottolineato Cardellini -. Se una persona sta bene con se stessa, tende a dare, ad essere disponibile, ad essere ragionevole, a partecipare e, soprattutto, ad essere solidale. Infatti il segreto del nostro Ben Essere è nel giusto equilibro armonioso variabile. Dobbiamo essere fluidi, non statici". Cardellini, artista poliedrico di Morciano di Romagna, nonché ideatore e direttore del Tmub di Morciano, vanta una decennale esperienza nell’arte contemporanea soprattutto con opere di carattere concettuale e performative.

Negli ultimi anni si è concentrato maggiormente nella sperimentazione e ricerca dando luogo a nuovi linguaggi espressivi, diventando un artista riconosciuto non solo in Italia ma anche nel panorama artistico internazionale d’avanguardia.

Autore di tre libri di poesia pubblicati e di successo, del saggio "Vivi il tuo Ben Essere" e di due cortometraggi, viene definito dal mondo della critica artistica: "il poeta scultore dell’interiorità".

Luigi Diotalevi