Gabicce, in motorino contromano e fuga tra i sensi vietati: nei guai bagnino di 50 anni

L'uomo non si è fermato all'alt dei vigili e ha seminato il panico tra i pedoni. Arrestato, chiede scusa: "Avevo la patente scaduta"

Una veduta di Gabicce mare

Una veduta di Gabicce mare

Gabicce, 21 luglio 2022 - In motorino contromano per le vie del centro di Gabicce, non si ferma all’alt della polizia locale e si lancia in una rocambolesca fuga tra sensi vietati e marciapiedi affollati, seminando il panico tra i pedoni. Inseguito e rintracciato, si scaglia contro gli agenti che sono costretti a ricorrere a spray al peperoncino e bastone distanziatore per placarlo. E per ultimo alle manette. Scene da film d’azione ieri mattina a Gabicce Mare dove a finire in arresto, per resistenza a pubblico ufficiale, è stato un uomo del posto, G.A., 50 anni, bagnino. Per evitare un verbale da 42 euro, si è ritrovato a pagare un conto ben più salato: 900 euro di multa per tutte le violazioni che ha inanellato per sfuggire al controllo della polizia. Processato per direttissima, ha patteggiato la pena (sospesa) a 3 mesi di reclusione ed è tornato libero.

Ha chiesto scusa davanti al giudice. E poi spiegato: "Avevo la patente scaduta e ho avuto paura". Sono le 20.30 di martedì quando una pattuglia della polizia locale nota il 50enne in sella al suo motorino che percorreva una via del centro in senso contrario. Gli agenti alzano la paletta. Ma invece di fermarsi, il centauro fugge. E vìola mezzo codice della strada, infilando un senso vietato dietro all’altro e scambiando i marciapiedi per piste da gimcana, sfrecciando tra i passanti come fossero birilli.

Scatta l’inseguimento degli agenti i quali, grazie anche alle indicazioni degli spaventati spettatori, lo trovano vicino al motorino abbandonato nella corte interna di una villetta. Il bagnino comincia a inveire e aggredisce gli agenti a suon di spinte. I poliziotti mettono mano allo spray al peperoncino e al bastone distanziatore. Il 50enne si calma e scattano le manette. Ieri, assistito dai suoi difensori, gli avvocati Umberto De Gregorio e Andrea Giammarchi, ha detto di aver capito l’errore e scelto di patteggiare la pena.

e. ros.