"Il nostro incontro con un uomo straordinario"

Agostino Ercolessi, 100 anni, ha fatto visita alla classe III F raccontando espisodi della sua intensa vita, come l’incontro con Pasqualon

"Il nostro incontro con un uomo straordinario"

"Il nostro incontro con un uomo straordinario"

Agostino Ercolessi è un uomo eccezionale, possiede un carisma incredibile e davvero, a vederlo, non si direbbe che si tratta di un uomo di ben 100 anni. Proprio per queste sue qualità e perché ricorda bene il suo passato così ricco di esperienze ha fatto visita alla nostra classe, la 3^F della scuola Gaudiano. Noi ragazzi siamo rimasti stupiti e incantati dagli aneddoti che ci ha raccontato. Tra queste esperienze, una in particolare riguarda un personaggio conosciuto da quasi ogni pesarese: Pasqualon, al secolo Odoardo Giansanti, un famosissimo poeta dialettale.

L’aveva incontrato in un ospizio facendo visita a sua nonna, all’età di 9 anni e si ricordava tanti particolari su di lui: come era vestito e quello che gli ha detto. Poi ci ha parlato della seconda guerra mondiale, un periodo difficile che lui ha dovuto affrontare quando era solo un ragazzo: i bombardamenti, i fischi delle bombe, la paura, lo sfollamento a Ginestreto. Camminò per decine di chilometri perché aveva saputo che le bombe erano cadute nel suo quartiere del Porto. Ritrovò la sua casa distrutta, aveva perso tutto: i suoi mobili, i vestiti, i libri... Tutti i ricordi di famiglia erano sepolti sotto le macerie.

Un altro episodio che ci ha colpito tanto gli capitò sempre quando era sfollato: mentre andava al pozzo vide un gruppo di soldati sbucare all’improvviso. Pensò che quella sarebbe stata la sua fine, ma fortunatamente erano alleati inglesi e dopo arrivò un carro armato da cui uscì un soldato canadese (lo riconobbe dal caratteristico cappello), che gli domandò se avesse visto dei tedeschi il giorno prima, così da poter determinare se erano presenti mine anticarro. Fortunatamente non c’erano le mine, e l’esercito inglese sfondò la Linea gotica.

Infine ci ha raccontato di aver scelto di fare il maestro prima e poi il direttore didattico proprio perché, dopo tutte le esperienze vissute, voleva aiutare altre persone. Il primo incarico di insegnamento non fu in una scuola convenzionale ma bensì in un mulino, senza bagno, per cui i bambini dovevano fare i propri bisogni nel concime dei cavalli, finché Agostino non convinse il Comune a costruirne uno vero e proprio. Noi ragazzi siamo rimasti veramente colpiti e toccati da questo incontro. Porta davvero a riflettere come la vita di una persona può contenere così tante esperienze, così tanta emozione, così tanta tristezza e così tanta felicità.

Nathan Persico, Mattia Brera, Giammarco Pagnini, Marco Tomassoli, Lorenzo Ricci