Il Pd prova a rinunciare alle primarie aperte

Assemblea dei vertici regionali sul congresso unitario, ma la valutazione dei nomi pare fatta per l’eliminazione delle candidature

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di Luigi Luminati

Ci sono passaggi politici che rimangono talvolta incomprensibili anche per chi segue da decenni l’evoluzione dei partiti, soprattutto nel caso particolare del Pd marchigiano. dopo un anno da quella sconfitta elettorale e dopo un anno di auto dichiarato "pantano", il Pd marchigiano aveva appena annunciato una notevole novità: "Faremo un congresso con primarie aperte". E’ accaduto l’altro giorno con tanto di voto all’unanimità dell’assemblea regionale.

Ebbene, la novità pare essere durata poco più di qualche giorno, visto che il segretario regionale - dimissionario da un anno ma ancora lì – ovvero Giovanni Gostoli, ha convocato ciò che restava della classe dirigente per trovare una soluzione unitaria sulla segreteria regionale. E la classe dirigente delle elezioni regionali di un anno fa, che è anche la classe dirigente di adesso, ha pensato bene di mantenere le stesse distanze, cercando di trovare una soluzione di unanimità nell’incontro dell’altra sera alla Palombella.

Il congresso politico che qualcuno voleva anticipare con una soluzione unitaria rispetto alle primarie aperte ha fatto emergere un quadro che propone un segretario indicato e sostenuto da una nuova maggioranza non dichiarata di cui fanno parte i sindaci di Ancona Valeria Mancinelli, di Pesaro Matteo Ricci e l’ex onorevole Luciano Agostini, tradizionale leader del Pd di Ascoli. Tutti intervenuti per eliminare possibili candidature già emerse come quelle di Manuela Bora e Antonio Mastrovincenzo ad Ancona e Alessia Morani a Pesaro. Lasciando sul piatto solo Augusto Curti, ex sindaco di Force, apparso l’altro giorno per la prima volta in questa assemblea informale.

Matteo Ricci ha sottolineato che essendo stati pesaresi gli ultimi segretari regionali (Ucchielli e Gostoli), la provincia del nord non avrebbe dovuto avere delle altre candidature. Mentre Valeria Mancinelli chiedeva una scelta di novità per questo ruolo, evitando di candidare membri già impegnati negli ultimi 10 anni in ruoli di governo. Ecco così eliminate le possibili candidature aperte di Morani, Bora e Mastrovincenzo, lasciando invece il sindaco uscente di Force, rilanciato da Agostini. Uno, due e tre interventi e l’assemblea ha capito come l’unità preveda comunque una scelta politica evidente e chiara. Con tanto di ritorno indietro di un anno alla candidatura regionale. In diversi hanno ricominciato a segnalare il 12 dicembre, possibile data del congresso con primarie aperte, come data per valutare un passaggio di reale cambiamento nei modi e nelle persone per un partito che appare molto provato, anche elettoralmente dalla sue scelte passate politiche. E forse avrebbe molto più senso essere trasparenti sulle scelte e realmente per il cambiamento. Nella stessa riunione Gostoli ha annunciato l’avvio della fase congressuale con le modalità approvate dall’assemblea (primarie aperte), mentre l’alternativa della soluzione unitaria interna non pare avere un appoggio così vasto e dichiarato. Salvo colpi di mano e difficilissime sorprese elettorali.