La Regione in trasferta a Pesaro. Nuovo ospedale: boom di offerte: "E al S. Salvatore non si tocca nulla"

In Consiglio il presidente Acquaroli, gli assessori Baldelli e Saltamartini e la Dg dell’Ast Storti. Ben 12 candidati per il progetto di Muraglia. Nel frattempo, rassicurazioni sugli accorpamenti.

La Regione in trasferta a Pesaro. Nuovo ospedale: boom di offerte: "E al S. Salvatore non si tocca nulla"

La Regione in trasferta a Pesaro. Nuovo ospedale: boom di offerte: "E al S. Salvatore non si tocca nulla"

"Oggi è un bel giorno per Pesaro – ha esordito ieri l’assessore regionale Francesco Baldelli, invitato al confronto dal Consiglio comunale per un monotematico sui problemi della sanità –. Oggi a mezzogiorno è scaduto il termine per la presentazione delle proroposte di progettazione del nuovo ospedale di Pesaro. E’ stato un successo: sono arrivate ben 12 proposte". Il dibattito su ospedale nuovo e sanità territoriale, richiesto dai consiglieri di maggioranza per fare il punto sulla situazione – al netto delle due ore di ritardo fatte dal governatore Acquaroli, di solito puntualissimo – è valso la candela. Gli interventi degli assessori Francesco Baldelli e Filippo Saltamartini, con le specifiche tecniche del direttore generale di Ast 1, Nadia Storti, hanno dato risposte, per quanto possibile visto la compenetrazioni di competenze tra enti diversi.

La sala consiliare, mai così affollata, ha testimoniato il forte interesse generato tra professionisti del settore, ma anche tra i semplici cittadini. Ieri a corolla degli scranni comunali si è posizionata una piccola folla composta da ex primari (Gnudi), da attuali (Visani); da associazioni (in prima fila, Muratori, presidenti dei diabetici); impiegati e operatori sanitari del reparto materno infantile e del laboratorio analisi; Gregorio Bucci, in rappresentanza della Fimmg medici di famiglia, Vania Sciumbata, Cgil, la presidente dell’Ordine infermieri Laura Biagiotti... E molti altri. Non ultimo una residente di Muraglia, interessata a capire.

Proprio sul paventato accorpamento dei reparti del materno infantile, si sono spesi in lungo e in largo, sia l’assessore Filippo Saltamartini che la Storti. "Diciamolo con chiarezza – ha detto Saltamartini –. Potete immaginare che senza il consenso della giunta o del Consiglio regionale qualcuno possa spostare un reparto del genere? E’ nel piano sociosanitario: per spostare si sarebbero dovuti cambiare gli atti. Non so chi si è inventato questa cosa. Noi per poter procedere in quella direzione dobbiamo modificare gli atti. Se il reparto è previsto di qua e di là è così. Punto". La Storti è entrata nel dettaglio. "La decisione di trasferire le strutture è stata analizzata con grande attenzione. Abbiamo girato tutti i reparti, per prendere una decisione insieme. Siamo arrivati alla conclusione che intanto, quello che è presente al San Salvatore, come già detto dall’assessore, rimane senza nessuna ulteriore costrizione. In particolare per quello che riguarda il punto nascite, sia ginecologia che la pediatria. E’ vero si era ipotizzata la possibilità di accorpare qualora fosse stato necessario portare alcuni reparti, tipo l’oncologico, all’interno del San Salvatore. Ma per ridurre la mobilità passiva si sta lavorando per creare un’area con la medicina di genere: in quest’ottica non ha senso accorpare quello che vogliamo, invece, ampliare. Sono convinta, infatti che le strutture al confine con l’Emilia Romagna devono essere potenziate. Infatti la lotta alla mobilità passiva non si fa soltanto con il contenitore, in termini di strutture efficienti, ma anche con l’offerta di contenuti al passo con i tempi. La progettazione delle palazzine va di pari passo con la progettazione dei contenuti. La scelta è stata poi quella di mantenere un polo oncologico a Muraglia: nella palazzina Solazzi ci sono la radioterapia, la medicina nucleare e la preparazione dei farmaci e quindi diventava difficile portare via l’ematologia e l’oncologia".

Riguardo alla questione sul precariato del personale sanitario, Saltamartini, nel ribadire i limiti posti da normative nazionali ha annunciato che "154 unità a Pesaro – tra infermieri, oss, tecnici di laboratorio – saranno stabilizzati". L’ordine del giorno ha posto questioni fondamentali per la città: dal destino del centro per l’autismo a quello della Rsa Tomasello, la salute mentale. Baldelli ha respinto nel modo più assoluto che sulle procedure di realizzazione dell’ospedale ci siano dei ritardi: "A settembre 2024 saremo nelle condizioni di iniziare le fasi di demolizione e costruzione del nuovo ospedale". Verso le 21 è intervenuto Acquaroli, il quale ha concluso dicendo: "Una cosa non posso accettare è che si dica che siamo anti provincia di Pesaro Urbino: è una sciocchezza enorme. Se lo fossimo pensate cos’erano quelli prima di noi che per 30 anni hanno parlato di un ospedale e non sono mai arrivati alla progettazione vera". La volata finale è stata del sindaco Matteo Ricci: "Continueremo a incalzare con l’obiettivo di fare, fare bene e prima possibile".

Solidea Vitali Rosati