La Resistenza come graphic novel. Crescono bene i nuovi artisti

Gli studenti della Scuola del Libro hanno illustrato in versione fumetto gli episodi più significativi

La Resistenza come graphic novel. Crescono bene i nuovi artisti

La Resistenza come graphic novel. Crescono bene i nuovi artisti

Storie di Resistenza diventano un racconto fatto di parole e immagini, per mano degli studenti del Liceo Artistico “Scuola del Libro“ di Urbino, che le hanno tradotte in fumetti e raccolte in una graphic novel. L’iniziativa, presentata nel Collegio Raffaello, è frutto di una collaborazione partita nel 2022 tra Scuola del Libro e Associazione nazionale partigiani d’Italia, con il comitato provinciale e la sezione Valmetauro “Giovanni Bischi“.

Il lavoro era cominciato con l’incontro tra gli alunni dell’allora 4C – indirizzo Disegno animato e Fumetto – ora in classe quinta, e Amato Antonelli e Maffeo Marinelli, membri locali della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale e amici fraterni, morti a fine 2023. "Questo evento rappresenta l’esito di un lungo percorso – commenta Lucia Nonni, dirigente del Liceo Artistico –. A settembre ho conosciuto Matilde Della Fornace, presidente di Anpi Pesaro e Urbino, che mi ha illustrato l’iniziativa, cominciata durante la dirigenza di Bianca Maria Pia Marrè, e mi ha chiesto di portarla a termine. Il prodotto è la graphic novel “Storie della Resistenza partigiana nella provincia di Pesaro e Urbino durante la Seconda guerra mondiale“, che riprende episodi del 1943-’44. La collaborazione con Anpi ha permesso agli studenti di immergersi nelle pagine della storia nazionale e del nostro territorio, raccontandole: mi complimento per il talento dimostrato, ringraziando Matilde per aver affidato loro questo compito".

La presentazione è coincisa con l’inaugurazione di una mostra di alcune delle scene disegnate, visitabile al Collegio Raffaello fino al 28 aprile, dalle 10 alle 18,30. All’evento hanno partecipato anche i figli dei partigiani Antonelli e Marinelli, Francesco e Nannusca, oltre ai rappresentanti dei soggetti che hanno sostenuto il progetto: il Comune di Urbino con il vicesindaco Marianna Vetri e il presidente del Consiglio comunale, Massimiliano Sirotti, la Provincia col presidente Giuseppe Paolini, il Consiglio comunale di Pesaro col presidente Marco Perugini, Anpi Urbino con la presidente Cristiana Nasoni, Anpi Pesaro, Cgil con Lilli Gargamelli e Maurizia Ragonesi, Iscop col vicedirettore Marco Labbate, che ha tenuto un intervento sulla storia della liberazione.

Inoltre, c’era anche Anpi Gabicce Mare – Gradara – Tavullia col presidente Federico Mammarella. "È bello capire che i ragazzi vogliano capire – spiega Della Fornace, ideatrice del progetto insieme a Spartaco Giorgiani, presidente di Anpi Valmetauro –. Ho dato loro dei documenti e la professoressa Alessandra Giuliani ha estrapolato il necessario per raccontare gli episodi agli alunni. Abbiamo passato tante domeniche a ragionare su cosa e come fosse accaduto, poi Alessandra lo spiegava loro nel modo più adeguato. Sì, nei lavori si è vista qualche ingenuità, che è stata corretta, ma l’importante era che il messaggio fosse trasmesso, mantenendo il significato degli episodi".

Durante l’esposizione, sono previste delle visite guidate: 18, 20, 26 e 28 aprile alle 16, il 21 alle 11. "Per Amato e Maffeo non era semplice raccontare cosa fosse accaduto, ma erano felici, perché erano di nuovo insieme, dopo oltre 70 anni – spiega Giorgiani –. Purtroppo, la pandemia ci ha rallentato ma loro hanno comunque trovato l’energia per incontrare i ragazzi. Grazie per aver realizzato queste cose, per loro, per noi e per voi". Numerosi e differenti sono gli episodi raccontati: si va da azioni partigiane a retate nazifasciste, dal passaggio di Winston Churchill a Montemaggiore al Metauro al bombardamento di Urbania da parte degli Alleati. Un’opera che la professoressa Giuliani ha così organizzato: "Una volta ricevuto il materiale da Matilde, abbiamo distribuito le storie tra i ragazzi. Le vicende erano complesse, difficili da riassumere, quindi c’è stato un lavoro importante affinché il disegno veicolasse il racconto in maniera giusta e a volte i ragazzi hanno dovuto adattare il proprio stile alla descrizione. Mi complimento con loro, è un lavoro veramente bello".

Nicola Petricca