Ma Gambini non molla "Pierotti inadeguato, si dimetta Ricci era stato avvertito di tutto"

Il sindaco di Urbino conferma il suo sì granitico all’impennata dei compensi: "È giusta". E attacca il presidente del cda: "Non fa gli interessi della società che rappresenta".

Ma Gambini non molla  "Pierotti inadeguato, si dimetta  Ricci era stato avvertito di tutto"

Ma Gambini non molla "Pierotti inadeguato, si dimetta Ricci era stato avvertito di tutto"

"Il presidente Andrea Pierotti è inadeguato e deve dimettersi immediatamente". E poi: "Ricci era stato avvisato degli aumenti da Paolini, presidente della Provincia". Sono due dei passaggi chiave del lungo intervento di Maurizio Gambini, sindaco di Urbino, sul caso degli aumenti di stipendi a Marche Multiservizi. "Credo che l’adeguamento dei compensi degli amministratori proposto all’assemblea dal presidente della Provincia, Giuseppe Paolini, sia perfettamente adeguato – sostiene Gambini –. Non ne conoscevo prima l’entità, ma Paolini mi aveva informato che avrebbe fatto una proposta congrua al valore della società e che aveva avvisato anche il sindaco di Pesaro, essendo Provincia, Comune di Pesaro e Comune di Urbino i soci più importanti per detenzione di quote. In assemblea sono intervenuto, come sono intervenuti l’assessore di Pesaro Enzo Belloni delegato dal sindaco Ricci, e un rappresentante dei piccoli comuni: tutti abbiamo condiviso in pieno la proposta fatta e l’abbiamo votata favorevolmente con la sola astensione di Montelabbate. Marche Multiservizi è una s.p.a. che ha visto triplicare il proprio valore negli ultimi 5-6 anni, in particolare dopo la fusione con MegasNet, a seguito della quale non sono stati introdotti adeguamenti. La vera anomalia, infatti, è quanto accaduto finora, con compensi troppo bassi rispetto al valore di una società che fattura 150-160 milioni di euro all’anno e un patrimonio valutato intorno ai 300 milioni: una società che gestisce un fatturato e un patrimonio simili e servizi così complessi e delicati, come i rifiuti, l’acqua e il gas, per cui ci sono pesanti responsabilità civili e penali, deve compensare adeguatamente chi l’amministra e lo deve fare nel proprio interesse. Non è un caso se altre società di un livello paragonabile a MMS prevedono compensi molto più alti".

Gambini, insomma, non fa nemmeno mezzo passo indietro, esattamente come Paolini. "Il presidente Paolini ha avanzato una proposta equilibrata e di buonsenso – prosegue – che mette al riparo la società da possibili rivalse future da parte di amministratori che potrebbero ritenersi danneggiati da una retribuzione inadeguata al ruolo e alle responsabilità. Per questo credo che l’intervento del presidente di MMS, Andrea Pierotti, sia stato del tutto improprio. Non spetta al presidente dare giudizi su una decisione dell’assemblea dei soci, che è sovrana e ha piena facoltà di esprimersi liberamente sui temi che le competono, tra cui il compenso degli amministratori. Visto quanto ha dichiarato sulla stampa, penso anche che l’attuale presidente sia inadeguato a rappresentare la nostra partecipata e dovrebbe presentare le dimissioni immediate, perché è chiaro che non pensa al bene della società e dei soci che rappresenta. Non sono d’accordo nel tornare su una decisione presa da tutti i sindaci, in modo condiviso. Le esternazioni postume sono dettate da convenienze politiche, tutti hanno votato consapevoli di quanto stavano facendo. Ciò non toglie che, una volta stabiliti i compensi adeguati, i singoli amministratori, a partire dal presidente, possano decidere di rinunciarvi senza arrecare danno alla società. Ritornare su una decisione presa dimostrerebbe la nostra incapacità come sindaci di ricoprire il ruolo che abbiamo".

Fin qui il comunicato, poi qualche domanda.

Sindaco, lei dice che sapeva degli aumenti ma nemmeno lei ne conosceva l’entità. Possibile che solo Paolini sapesse tutto?

"A me ha annunciato che avrebbe fatto una proposta per aggiornare i compensi. Ma non ne conoscevo l’entità".

E’ vero, come sostengono tutti, che Paolini ha sì svelato le cifre degli aumenti, ma ha parlato di percentuali tra il 40-45%, alte ma non vere?

"Lui ha detto con esattezza le cifre, non ricordo le percentuali".

Le pare verosimile che tutta questa storia sia nata solo da un’idea di Paolini? Esclude che Paolini abbia veicolato una proposta arrivata in realtà dall’amministratore delegato Tiviroli?

"Vorrà scherzare? Paolini è una persona della massima integrità".