SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Muraglia-Montegranaro, tante idee: "Fateci arrivare in bici fino al mare"

Le richieste di alcuni candidati. Andrea: "Più sicurezza per i ciclisti". Roberta: "Troppe buche nelle strade"

Le richieste di alcuni candidati. Andrea: "Più sicurezza per i ciclisti". Roberta: "Troppe buche nelle strade"

Le richieste di alcuni candidati. Andrea: "Più sicurezza per i ciclisti". Roberta: "Troppe buche nelle strade"

Al voto. Tra poco più di una settimana i pesaresi saranno invitati ad eleggere i propri consigli di quartiere. Il più popoloso di tutti e quindi, il più complesso è certamente il Q7, Muraglia Montegranaro con oltre 12mila residenti, 2.147 in più del Q9 Soria Tombaccia. Una complessità, spinta anche dalle grandi opere che ne trasformeranno il volto, basti citare la nuova circonvallazione di Muraglia o il futuro ospedale.

Sabina Alessandrelli, presidente uscente, non si ricandida: "Dopo dieci anni di impegno sul campo - dice - ho bisogno di una pausa sabbatica. Di cose ne sono state fatte tante. Il Quartiere è stato fondamentale nella partita controversa relativa all’ installazione dell’antenna in via Kennedy e in via Beccaria come lo è stato nel seguire i lavori che devono essere ultimati agli orti sociali, sempre a rischio di allagamento. Credo che chi verrà, e gli auguro buon lavoro, dovrà tenere conto, tra le priorità, dell’importanza di riaprire un centro di aggregazione per i ragazzi".

Quali sono le proposte, invece di alcuni dei candidati al Consiglio del quartiere Q7? Antonella Giardini, cinquantenne, per tanti anni libera professionista, abita in zona Calcinari. "Qualora venissi eletta mi concentrerei sulla socialità - dice Giardini - intesa anche come coinvolgimento delle varie realtà associative ad un programma comune, al servizio del quartiere, per rafforzare il senso di comunità e stimolare una cittadinanza attiva. Come primo passo, farei una mappatura delle realtà attive".

Pensa a maggiori opportunità per i giovani, Ilaria Pizzagalli, 22 anni, studentessa di Giurisprudenza che abita in piazza Redi. "Penso a maggiori luoghi dove i ragazzi possano ritrovarsi per studiare insieme. Sarebbe interessante ricavare degli spazi, all’ interno del centro sociale Salice Gualdoni, di via Petrarca. Poi ci sono spazi da ripensare, come quello che si trova tra via Negrelli e via Kennedy, davanti la scuola di via Fermi: riqualificherei i giochi per i bambini e aggiungerei un tavolo da pic nic per una pausa pranzo in compagnia".

E per Piazza Redi? " Verificherei la fattibilità di trasformare un piccolo parco, oggi poco sfruttato e in degrado come quello di via Meucci, in uno sgambatoio. Oltre alla socializzazione questa opzione eviterebbe che proprietari dei cani usino, o meglio abusino, dei portici di piazza Redi". Roberta Pili, già imprenditrice nel settore del legno, ha sicuramente un’assoluta priorità: "Abito e vivo in via Petrarca dal 1970 - dice -. La problematica importante da affrontare, in questo momento, riguarda lo stato di alcune vie, come via Tumiati e via Petrarca: sono disastrate dalle buche. Inoltre – prosegue Roberta – c’è un traffico infernale: le auto sfrecciano in velocità, infischiandosene dei limiti imposti dalle zone 30 (km/h). Non è possibile sostenere questo traffico, bisogna intervenire con decisione".

Andrea Paglialunga, ingegnere, tiene molto alla sicurezza delle ciclabili, e dice: "Pesaro, che si propone come città della bicicletta, credo debba assolutamente migliorare la bicipolitana. Abito in via Ariosto, dietro lo Scarpellini. E’ inaccettabile, per esempio, che non ci siano linee dedicate dove, in sicurezza, ci si possa muovere da Muraglia fino al centro o al mare".

"L’unica ciclabile – continua Paglialunga – adeguata è quella che collega Pantano tramite via Fratti. Siamo costretti,a passare lungo la Flaminia. Da padre poi, vorrei sottolineare che il problema principale è la sicurezza delle ciclabili: dovrebbe essere garantita anche quando va, in autonomia, a scuola o verso uno dei tanti impianti sportivi della zona".