"Musa e getta". Quelle donne in ombra che il teatro illumina

Arianna Ninchi e Silvia Siravo portano in scena un recital tratto dal loro libro in cui si raccontano sedici storie al femminile.

"Musa e getta". Quelle donne in ombra che il teatro illumina

"Musa e getta". Quelle donne in ombra che il teatro illumina

Nella Giornata Mondiale del Teatro, al Teatro della Fortuna di Fano si celebrano le donne con un nuovo appuntamento della rassegna "Impronte Femminili". Domani alle 18, il Foyer s’illuminerà infatti di racconti del protagonismo femminile, con la presentazione di "Musa e Getta", l’antologia curata da Arianna Ninchi e Silvia Siravo, che raccoglie sedici scrittrici - ognuna con il suo stile incisivo, originale, personale - che danno voce ad altrettante donne indimenticabili ma dimenticate, offrendo a lettrici e lettori uno sguardo nuovo sul rapporto tra i sessi, l’identità femminile, la lotta per l’emancipazione.

"Donne sfrontate e bellissime o, al contrario, miti e riservate - spiega la Ninchi - che, per lo spazio di una notte o per l’esistenza intera, hanno stretto relazioni complesse (e pericolose) con uomini di successo. Muse non sempre ’gettate’ ma per lo più misconosciute (dando così corpo all’odioso detto secondo cui "dietro ogni grande uomo c’è una grande donna") che tornano dunque, finalmente, al centro del palcoscenico letterario. Le pioniere della psicanalisi e Kate Moss dalle cento copertine, Kiki regina di Montparnasse per una notte e Maria Callas la Divina per sempre, Nadia Krupskaja che lavora a realizzare il socialismo, Rosalind Franklin che scopre la struttura del Dna, le ispiratrici di pittori, musicisti, scrittori, filosofi: spaziando fra epoche e luoghi diversi, destini felici e infelici, Musa e getta giunge al cospetto di leggende viventi, persino sbarcate su Instagram, come Amanda Lear".

Protagonista del reading portato in scena a Fano dalle attrici Ninchi e Siravo sarà Dora Maar, fotografa poetessa e scrittrice francese di origine croata: un’artista eccezionale oscurata dalla relazione tossica con Pablo Picasso. Di Dora Maar infatti a malapena si conosce la professione, quando non la si ricorda unicamente come la "musa" del pittore spagnolo, la protagonista piangente di molti suoi dipinti. Eppure i due, oltre a essere stati amanti, facevano parte degli stessi ambienti artistici e hanno collaborato attivamente su molte opere, inclusa la famosa Guernica. Nata a Parigi nel 1907 e cresciuta a Buenos Aires, Henriette Theodora Markovitch era figlia unica di un architetto croato e di un’imprenditrice di moda parigina: un’unione che diede spazio alla crescita di una giovane donna determinata a diventare una pittrice. A vent’anni tornò a Parigi, per portare avanti gli studi pittorici riuscendo a farsi largo in un mondo artistico ancora ostile alla presenza femminile. Fu però l’incontro con la fotografia a liberare il suo potenziale espressivo e quando ottenne commesse da parte di varie riviste di moda, adottò il nome d’arte Dora Maar.

Tiziana Petrelli