Pesaro Urbino, 24 maggio 2021 - L’appuntamento è per le 15 sul prato del Miralfiore. Arrivano in 250, tutti senza mascherina, si deve parlare di cure casalinghe contro il covid-19. Un prete piccolo, capelli bianchi, sui 75 anni, parlata maceratese, si affretta verso la radura. La camicia è slacciata, il collare bianco a spasso e la mascherina bassa: "Ma non dica che sono qui, se no mi cacciano". Da dove? "Dalla parrocchia, come hanno fatto con due preti che non riconoscono Papa Francesco". Ammetterà che non è facile tenerli con quelle idee: "Va bene, ma ognuno ha i suoi punti di vista". Lei è negazionista? "No, ci credo al covid, ma nego il protocollo". Quale? "Quello che ci danno per curare il covid, non va bene". Come lo sa? "Lo dicono tutti". E allora come lo vuole? "Molto più precoce e naturale. E se non mi obbligano, non faccio il vaccino".
Nel depliant che distribuscono al gazebo c’è scritto che un asintomatico deve prendere la vitamina c, d3, k2, quercitina, lattoferrina e zinco picolato. Dal microfono, dopo una canzone sulla pandemia e la libertà, il signor Paolo Sensini parla di "bolla informativa che ha intossicato la società e che spetta a noi bonificare. Anche i social non sono liberi, solo parlare nel prato è libertà. E’ vero che ci sono stati 130mila morti, che meritano rispetto, ma ci hanno resi prigionieri in casa per questo. Inaccettabile". Poi è saltato su l’urbinate Stefano Scoglio, col cappello da cow boy e a differenza del Sensini, ha detto di essere "un negazionista convinto", che "il virus non esiste", "il numero di morti è inferiore all’anno scorso" e che "quando in Olanda e in Israele i medici hanno fatto sciopero per un anno e sei mesi, le mortalità sono diminuite tra il 50 e il 60%". "Non c’è stata una pandemia. Alla fine sono morti solo gli ultra70enni, come per l’influenza". Ha parlato poi il dottor Mariano Amici, quello cacciato da Porta a Porta. Snocciola il repertorio, applausi, poi altri fino alle 18.30. Intanto molti più in là giocano a palla.