Pesaro, adesso l’incubo è realtà. La Vuelle è retrocessa in serie A2

Non succedeva dal 1998. A Venezia primo tempo in vantaggio, poi spazzati via con un 3° quarto da 35-11

Pesaro, adesso l’incubo è realtà. La Vuelle è retrocessa in serie A2

Pesaro, adesso l’incubo è realtà. La Vuelle è retrocessa in serie A2

Umana

91

Carpegna Prosciutto

79

UMANA : Spissu, Heidegger, Casarin 12, De Nicolao 5, Kabengele 10, Parks 17, Brooks ne, Simms 21, Wiltjer 11, Vanin ne, Tucker 10, Tessitori 5. All. Spahija.

CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO: McDuffie 21, Bluiett 19, Visconti 3, Wright-Foreman 20, Ford 2, Tambone 2, Stable-Terry 2, Cinciarini 2, Mazzola 2, Totè ne, Love 6. All.Sacchetti.

Arbitri: Giovannetti, Borgioni e Valleriani.

Note - Parziali: 27-20, 42-44, 77-55. Tiri liberi: Venezia 24/29, Pesaro 12/17. Tiri da 3 punti: Venezia 11/24, Pesaro 7/31. Rimbalzi: Venezia 39, Pesaro 28. Spettatori: 3.500.

Dopo un decennio vissuto pericolosamente, sull’orlo del precipizio, stavolta la Vuelle è volata giù. E’ passata una generazione dall’ultima volta: era il 1998 e l’astronave aveva aperto i battenti da appena due stagioni, ormai troppo tardi per ospitare la squadra che aveva vinto gli scudetti e per cui quel palas era stato progettato. Quello che è successo nel 2005 è un’altra storia, ma sul campo Pesaro non retrocedeva da quasi trent’anni. Comprensibile perciò la tristezza, la rabbia, oseremmo dire il dolore – anche se i dolori nella vita sono altri – di una tifoseria che ha pochi eguali in Italia in quanto a passione, seguito e fedeltà alla pallacanestro.

A Venezia la Vuelle è sprofondata in un terzo quarto terminato 35-11 dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio. E’ la fotografia esatta di quello che questo gruppo plasmato negli ultimi mesi da Meo Sacchetti riusciva a fare: una difesa spesso inconsistente ed un attacco poggiato per gran parte sul tiro da tre, così che quando le percentuali calano non ci sono grosse alternative a cui aggrapparsi, visto che dopo l’infortunio di Totè non c’era un pivot da servire. L’arrivo di Love è stato solo un palliativo.

Così, finchè la mano di Wright-Foreman è stata fatata, Pesaro è rimasta a galla, risalendo dopo un primo quarto complicato (23-11 all’8’). Nel secondo i biancorossi si esaltano in transizione e Bluiett trova qualche colpo per dare una mano al compagno. Con un break di 10-0 la Vuelle è davanti (40-43) e torna negli spogliatoi fiduciosa. Ma al rientro la Reyer è uno tsunami e coi suoi califfi, Simms in testa, affonda pugnalate sanguinose. Dagli altri campi, poi, arrivano notizie che aumentano i rimpianti: Varese stravince a Pistoia (con un Moretti da 30 punti), mentre Treviso stringe in pugno la sua salvezza contro una Tortona menomata (priva dei lunghi Kabengele e Severini).

"Venire a vincere a Venezia non era facile, nella ripresa siamo stati travolti dalla loro fisicità. Ma il fatto è che nelle ultime quattro gare siamo stati sempre ad inseguire, non abbiamo mai potuto decidere il nostro destino" ammette il coach. E’ quando ci si mette nelle mani altrui non può andare sempre bene. Dal 2013 ad oggi la Vuelle è arrivata cinque volte penultima e, nella stagione in cui vinse solo una partita, fu ’graziata’ dalla pandemia. Di buona sorte ne ha avuta a sufficienza in questi anni. E prima o poi il conto si paga.

Elisabetta Ferri