"Reddito di cittadinanza e spaccio, io vivo così"

Un pesarese di 42 anni patteggia e corre alle Poste ad incassare il primo pagamento

"Reddito di cittadinanza e spaccio". Ecco come vive un pesarese (Foto d'archivio)

"Reddito di cittadinanza e spaccio". Ecco come vive un pesarese (Foto d'archivio)

Pesaro, 20 luglio 2019 - Spaccia eroina dove capita: al supermercato o nel Corso. Per strada o a casa. Ha 42 anni, pesarese, senza lavoro, vive in un tugurio con un amico dove non c’è acqua né gas né luce. M.V. pesarese, disoccupato, un figlio adolescente che sta con la madre, ha l’eroina come compagna di vita. Ogni tanto si presenta al Sert ma spesso compare in questura per qualcosa legato allo spaccio. Lo hanno arrestato anche l’altro ieri in centro: aveva tre dosi di eroina che voleva spacciare. Andati a casa, gli hanno trovato in un armadio altre 8 dosi sempre di eroina. Ieri mattina, in tribunale, il 42enne ha patteggiato con l’assistenza legale dell’avvocatessa Stefania Calma, 6 mesi di reclusione e 900 euro di multa per lo spaccio di droga. Avendo avuto una condanna in passato a 2 anni di reclusione per un tentata rapina, con pena sospesa, gli è stato revocato il beneficio della sospensione e dunque dovrà scontare appena la sentenza sarà passata in giudicato 2 anni e sei mesi in carcere.

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Ma alla domanda del giudice su come si guadagnasse da vivere, M.V. ha detto di avere una «pensione minima di invalidità di nemmeno 300 euro e proprio oggi vado a ritirare per la prima volta, appena esco da qui, il reddito di cittadinanza». E questo ha sollevato una certa sorpresa tra i presenti in aula come se quell’aiuto economico deciso dal governo non fosse possibile che possano percepirlo gli spacciatori. Invece nulla vieta che lo percepiscano anche loro, i quali notoriamente hanno l’Isee pari a zero. Per accelerare l’uscita dal carcere e la fine del processo, il 42enne ha pure ammesso uno spaccio che non gli era stato attribuito al processo. La polizia lo aveva visto e filmato mentre alcuni giorni fa consegnava qualcosa ad un amico all’interno di un supermercato. Gli inquirenti hanno pensato alla cessione di una dose ma non avendo le prove non lo hanno accusato. Ma ieri, il pm ha fatto riferimento proprio a quel video chiedendogli se avesse spacciato e M.V. ha ammesso tranquillamente: «Sì, certo, avevo ceduto una dose», ottenendo così l’attenuante per la collaborazione e dunque solo sei mesi di condanna.

Per M.V. l’importante era uscire in fretta ieri mattina dal tribunale perché non doveva arrivare tardi al ritiro del primo mese di reddito di cittadinanza. Non ha spiegato come utilizzerà la somma di 780 euro mensile.

ro.da.