SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Ricci, la strada per Roma. Ma con testa a Bruxelles. Parte con la bici elettrica per parlare alla gente

In attesa del verdetto della Schlein, dal 19 sarà in viaggio da Fano alla capitale. Il suo cavallo di battaglia: l’opposizione all’autonomia differenziata.

Ricci, la strada per Roma. Ma con testa a Bruxelles. Parte con la bici elettrica per parlare alla gente

Ricci, la strada per Roma. Ma con testa a Bruxelles. Parte con la bici elettrica per parlare alla gente

I nomi dei candidati alle europee per il centrosinistra si dovrebbero sapere a metà aprile. Nel frattempo Matteo Ricci, in attesa di verdetto dalla Schlein, scalda i muscoli. E non è semplicemente una metafora. Infatti il sindaco di Pesaro in scadenza, ha deciso inforcare la propria bicicletta elettrica per un percorso di 316 chilometri a tappe – dall’Arco di Augusto (Fano) al Tempio di Adriano (Roma) – lungo la Flaminia con l’intento di affrontare temi d’attualità, per lui nevralgici, con la gente che incontrerà, volta per volta. Va bene la elettrica, ma le tappe saranno mediamente distanti tra loro una sessantina di chilometri.

La partenza sarà il 19 aprile da Fano a Cantiano, passando per Fossombrone. Poi sarà la volta per Gualdo Tadino e Foligno (76 chilometri). Terza tappa? Il 21 aprile verso Spoleto e Terni. Poi Campitelli/Otricoli- Civita Castellana, una cinquantina di chilometri da coprire il 22 aprile. Infine a Riano, poi Roma Ricci prevede di arrivare il 23 aprile. Forse ad essere una metafora è il viaggio: a Roma, attraverso la provincia, raccogliendo istanze e proposte, per andare in Europa. Dopo la cena elettorale del 12 aprile, Ricci lancerà questa iniziativa, invitando cicloamatori o curiosi a seguirlo nelle tappe.

Ma su quali temi Ricci vorrebbe confrontarsi? La transizione ecologica da accelerare; ma anche il contrasto alla autonomia differenziata (legge Calderoli). Su quest’ultimo punto, il Ricci "nazionale" vuole battersi senza remore: l’ha evidenziato, con energia, anche giovedì sera, a Villa Fastiggi, in occasione della settantunesima presentazione del suo libro "Pane e Politica".

Davanti ad una platea di elettori e attivisti Pd, affiancato al tavolo dei relatori da Sara Mengucci e Luca Ceriscioli, Ricci ha esposto, grazie alla mediazione di Luigi Benelli, i temi, cavalli utili nella battaglia per le elezioni europee di giugno. "Dobbiamo batterci contro l’autonomia differenziata – ha detto Ricci –: l’Italia ha bisogno di essere ricucita, non di essere differenziata. Già siamo un Paese pieno di divisioni, sociali, territoriali: tra nord e sud, ma anche tra centro e periferia. Nelle Marche c’è differenza tra le aree interne e la costa. Il Governo invece porta avanti un progetto di legge che non unisce, ma disgrega e produrrà un accentramento regionale del quale non abbiamo bisogno. Le Regioni sono nate, fatta salva la sanità, per pianificare e non per gestire. Il dl Calderoli invece trasforma le Regioni in baracconi, andando a calpestare le vere autonomie locali, che sono i Comuni. Chi rischia di più, con questo disegno di legge è l’Italia di mezzo: rischiamo di essere schiacciati tra la questione meridionale, storica, e quella settentrionale pronta a riemergere. E chi ci difende a noi? Acquaroli? Nella trattativa che ci sarà chi avrà la forza di difendere le Marche? Roma e la Toscana, Firenze si difenderanno da soli. Ma il resto come si difenderà nella trattativa nazionale?".

Altri temi che sentiremo battere sul tappeto, quando la candidatura arriverà (ma arriverà?) saranno il salario minimo, contrasto al lavoro povero e precario; la Sanità pubblica in crisi, a cominciare dalla marchigiana che per Ricci è solo peggiorata. Insomma per seguire Ricci, dal 19 aprile, ci vorrà, prima di tutto, il fisico.