Elezioni a settembre, Ricci apre alla candidatura

Le elezioni anticipate cambiano le norme per l’eleggibilità dei sindaci al Parlamento, ma restano i dubbi sul ‘dopo'. "Regole da chiarire, decido in pochi giorni"

Elezioni, si riapre la partita per il sindaco di Pesaro Ricci

Elezioni, si riapre la partita per il sindaco di Pesaro Ricci

Pesaro, 22 luglio 2022 - Il primo inidizio l’ha dato mercoledì sera alla Festa dell’Unità. Il secondo ieri. Il sindaco Matteo Ricci non esclude più la possibilità di entrare nel gruppo dei papabili per una candidatura alle elezioni politiche. Il fatto è che lo scioglimento anticipato del Parlamento cambia completamente le carte in tavola. E un po’ le cambia anche per i sindaci, finora ‘incastrati’ dalle norme sull’ineleggibilità che impongono dimissioni 120 giorni prima del voto per poter scendere in campo: un’eternità, peraltro con conseguente arrivo del commissario in Comune. Con le elezioni anticipate è tutta un’altra storia: un sindaco in carica può candidarsi "se le funzioni esercitate – recita la norma – siano cessate entro i sette giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di scioglimento della Camere". Visto che si voterà a fine settembre, i tempi sono molto rapidi, ben lontani dai 120 giorni necessari nell’altro caso.

Ricci fa il punto così: "Si vota il 25 settembre. Quindi sarà tutto molto veloce. Innanzitutto bisogna capire le intenzioni del segretario Letta. Credo che il Pd abbia bisogno di mettere in campo i sindaci che anche nella iniziativa pro Draghi hanno dimostrato forza e responsabilità.

Poi occorre capire le regole. Con elezioni anticipate cambiano regole per la candidabilità dei sindaci ma ci sono degli aspetti tecnici che stiamo cercando di capire con il ministero degli interni. Ovviamente – aggiunge – questi ragionamenti valgono in particolar modo per i sindaci più rappresentativi del Pd, non solo per me. Quindi credo che servirà almeno una settimana per avere chiarezza su questi aspetti. Solo dopo potrò prendere un orientamento. Di certo sia da candidato che non candidato farò campagna elettorale pancia a terra per far prevalere le forze democratiche e responsabili contro la destra peggiore d’Europa, in un momento storico delicatissimo". Provando a tradurre gli aspetti tecnici di cui parla Ricci: il problema è il dopo voto, cioè capire se è possibile che il Comune resti in mano al vicesindaco in attesa di eleggere il nuovo sindaco (a primavera) o al commissario anche in questo caso. Più probabile questo secondo scenario, che per Ricci sarebbe inaccettabile. Ma presto sapremo. E una volta che avremo saputo, si aprirà la partita più politica, perché all’eventuale volontà di Ricci di candidarsi deve ovviamente corrispondere la volontà del partito di candidarlo. E niente è scontato.

Intanto chi non ha problemi di incompatibilità e ineleggibilità sono gli assessori regionali. Su questo fronte la corsa verso Roma è stata solo anticipata, perché movimenti e rumors c’erano già da tempo. Uno dei nomi caldi sul fronte della Lega è quello di Mirco Carloni, vicepresidente e assessore alle attività produttive. Poi, nel sud delle Marche, si fanno quelli di Guido Castelli (Fratelli d’Italia) e Giorgia Latini (Lega). E’ chiaro che la giunta non può essere smembrata, quindi tre candidature sembrano impossibili. Ma una o due no. In tutto questo, però, bisogna considerare che il numero dei parlamentari che le Marche potranno eleggere (vedi servizio sotto)è stato drasticamente ridotto dalla riforma di Camera e Senato. Con questo bisognerà fare i conti, perché il rapporto tra i posti disponibili e il numero degli aspiranti è sbilanciato. La corsa per Roma è piena di concorrenti.