AMEDEO PISCIOLINI
Cronaca

Rifugio Corsini, la storia continua a tutto sci

Edmondo Luchetti: "Si iniziò oltre mezzo secolo fa. Quando si decise di aprire, la domenica a pranzo, il primo incasso fu 36mila lire"

Edmondo Luchetti: "Si iniziò oltre mezzo secolo fa. Quando si decise di aprire, la domenica a pranzo, il primo incasso fu 36mila lire"

Edmondo Luchetti: "Si iniziò oltre mezzo secolo fa. Quando si decise di aprire, la domenica a pranzo, il primo incasso fu 36mila lire"

La neve che aveva deliziato i suoi appassionati per le festività natalizie non c’è più e gli impianti del Monte Nerone e del Catria, sono giocoforza, chiusi. Sul Nerone però ogni fine settimana è aperto il Rifugio Chalet Principi Corsini e nella splendida sala ristorante in stile montano o all’aperto (tempo permettendo) grazie alla bellissima terrazza panoramica, si potrà degustare i prodotti tipici del territorio marchigiano, cucina tradizionale, storicamente apprezzata. "Fu sera e fu mattina….1°giorno ecc. ecc", con le parole del libro della Genesi, Edmondo Luchetti, noto storico della zona e oltre, aveva voluto ricordare durante la cerimonia inaugurale il momento della distruzione a causa di un terribile incendio del Rifugio Chalet Principi Corsini (19 luglio 2017) e il ritorno alla sua fruibilità (30 maggio 2021). "La storia di questo luogo è una storia iniziata oltre mezzo secolo fa (1967 con la presenza del ministro Corona) da un piccolo gruppo di appassionati dello sci urbinate guidati dall’avvocato Vampa - ricorda Edmondo - se nei primi anni è stata difficoltosa la partenza: problemi da risolvere, tecnologie poche e diverse da oggi, varie gestioni che si sono susseguite, dall’ultimo trentennio con una gestione continuativa la cosa è andata man mano crescendo, stabilizzandosi, migliorando nel servizio e nell’offerta turistica. Nel 1989 quando si decise di aprire il rifugio la domenica a pranzo, il primo incasso fu di 36milalire. Dal rifugio iniziale, ci fu negli anni 70 un primo ampliamento e già era molto, successivamente si demolì il nucleo iniziale ormai vetusto e si ricostruii nella forma che tutti abbiamo conosciuto. Ma se tutto ciò è stato possibile , oltre ovviamente all’impegno di coloro che iniziarono l’avventura, non va dimenticata la figura del principe Don Tommaso Corsini di Firenze, proprietario di Monte Nerone che benevolmente e gratuitamente concesse all’epoca l’uso dei prati per la pratica invernale dello sci, e il terreno per la costruzione del rifugio".

"La casa Corsini - aggiunge Edmondo - è legata a Monte Nerone dall’800 da quando utilizzava la montagna, prima come affittuaria, nel periodo estivo per le loro greggi di pecore transumanti dalla maremma toscana, poi da un scolo fa, esattamente dal 1919 acquistarono per 200milalire tutta la montagna dagli eredi dei Conti Materozzi-Brancaleoni di Piobbico.

Oggi come allora gli eredi del Principe Corsini, i Marchesi Incisa della Rocchetta e per essi il dottor Ghinazzi, con atto di generosità, hanno rinnovato la disponibilità gratuita dei terreni, La storia del Monte Nerone cambia alla fine degli anni ’50, l’utilizzo secolare della montagna ai soli fini silvo-pastorali, piano piano lasciò il posto alle trasformazioni che la società italiana sta vivendo. Non più quindi solo l’utilizzo dei boschi per la produzione di legna e carbone e il pascolo per le greggi transumanti e stanziali.

Viene costruita nel punto più alto del monte, il centro trasmittente della Rai, la Provincia iniziò così la costruzione della strada, eventi che fanno parte integrante della storia, perché senza il centro Rai probabilmente non ci sarebbe stata la strada e senza la strada non ci sarebbe stato il rifugio. Da questi eventi Monte Nerone cominciò a diventare, piano piano, attrazione turistica".

Amedeo Pisciolini