"Siete voi la mia nuova famiglia"

Don Salvucci è il nuovo arcivescovo "Vivrò il Vangelo dalla testa ai piedi"

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Sandro Salvucci, da l’altro ieri, è ufficialmente il nuovo Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Pesaro. Il monsignore alle 17.42, si è insediato come nuovo Vescovo di Pesaro ed è salito sulla cattedra di San Terenzio, assumendo la presidenza della celebrazione. Quindi Sandro ha ricevuto da monsignor Coccia e da tutti i vescovi l’abbraccio di pace per significare la sua aggregazione al collegio episcopale.

Prima della benedizione ha preso la parola: "Non ho preparato nessun discorso scritto - ha detto sorridendo monsignor Salvucci – perché ho fatto il parroco fino all’ultimo minuto. Quindi non ho avuto tempo. Il Signore mi dice di aver lasciato una parte di me, ora sono il Pastore in questa nuova comunità. E’ stata una giornata davvero particolare e dopo 29 anni lascio Montegranaro per stare in una famiglia nuova. Sono qui per condividere la passione per la Chiesa. Questa mattina sono andato per Cimiteri, a Corridonia e negli altri dove riposano i miei parenti, sono tornato alle radici. Entrando in questa Cattedrale, sopra gli antichi mosaici e la cappella del martire San Terenzio, patrono di Pesaro, ho percepito che questa è la mia nuova casa e la mia famiglia siete voi pesaresi. Molti hanno chiesto il mio programma: è quello di vivere il Vangelo dalla testa ai piedi. Dovrei fare dei ringraziamenti infiniti, non lo faccio perché vi annoierei. Quindi un grazie a tutti, ma voglio fare un’eccezione citando i fratelli della chiesa ortodossa qui presenti e la comunità islamica di Montegranaro".

La cerimonia era iniziata alle ore 16 e conclusasi alle 19 quando il corteo è arrivato in piazza del Popolo affinchè il nuovo arcivescovo ricevesse il saluto della città. Migliaia di fedeli hanno assistito alla cerimonia dell’ordinazione e l’inizio del ministero pastorale per l’imposizione delle mani di monsignor Piero Coccia (Amministratore Apostolico di Pesaro), alla presenza dei Vescovi ordinanti: Rocco Pennacchio (Arcivescovo di Fermo) e Armando Trasarti (Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola), sia all’interno della Cattedrale, sia attraverso i maxischermi, sul sagrato della Cattedrale stessa, in piazza del Popolo e all’interno della Chiesa della Madonna delle Grazie.

La prima parte dell’Eucaristia è stata celebrata da monsignor Piero Coccia, che ha salutato le autorità militari e civili. "Un saluto benaugurante lo esprimo all’Arcivescovo Sandro mio successore nella cattedra di San Terenzio e a cui mi legano sentimenti di stima e di amicizia. La liturgia odierna dell’ordinazione episcopale offre formidabili riflessioni sulla natura dell’ordine sacro dell’Episcopato e sul ministero del Vescovo. Caro Arcivescovo Sandro, nel tuo ministero ti guidi sempre la certezza che la missione del vescovo è quella di fare la volontà del Signore. Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini". Poi Coccia ha concluso: "Caro Arcivescovo Sandro, la tua ricca esperienza di presbitero ti ha consentito di comprendere come nella chiesa nell’assumere un incarico siano necessari chiara motivazione, forte passione e totale dedizione. Solo così si costruisce in maniera solida e duratura la comunità che va amata totalmente e appassionatamente. Ti lascio una chiesa che mi ha molto impegnato in 18 anni, ma ti lascio anche una chiesa che ama il suo pastore e che con lui guarda alle sfide future con esemplare disponibilità. In questo cammino che oggi inizi ti accompagnino la Beata Vergine delle Grazie, San Terenzio e l’affetto dell’intero popolo di Dio che è in Pesaro". Poi si è proceduto alla presentazione dell’eletto che ha risposto all’ordinante citando tutti gli impegni a cui andrà incontro. La cerimonia è proseguita con la preghiera dell’ordinazione e i riti esplicativi: l’unzione crismale, la consegna del libro dei Vangeli, dell’anello, della mitra e del pastorale.

Alla cerimonia religiosa hanno partecipato il Coro San Terenzio della Cattedrale di Pesaro e il Coro Vicaria Pesaro 5 di Santa Maria Assunta in Montecchio diretti da Martino Porcile e Francesco Clizia; il quintetto di ottoni e l’organista Giuliana Maccaroni. Luigi Diotalevi