Stupro a Pesaro, sedicenne accusa: "Violentata nel casolare"

Una giovanissima pesarese ha denunciato un giovane siciliano, chiedendogli un risarcimento danni di 100mila euro per gli abusi subiti

Una ragazza di 16 anni accusa: sono stata stuprata in un casolare a Fano

Una ragazza di 16 anni accusa: sono stata stuprata in un casolare a Fano

Pesaro, 8 giugno 2022 - Lo accusa di averla violentata dopo averla fatta bere e portata nel suo casolare di campagna. Lei è una 16enne pesarese che ieri ha chiesto 100mila euro di risarcimento danni. Quella violenza sarebbe stato il suo primo rapporto sessuale. Lui, 21enne originario della Sicilia, domiciliato a Fano, di professione corriere, nega con forza e ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato. Quello che in caso di condanna gli farà beneficiare dello sconto di un terzo della pena.

Il suo difensore, l’avvocato Matteo Mattioli, è tornato a ribadire che "si è trattato di un rapporto sessuale consenziente e a processo dimostreremo come sono andati i fatti". Processo sulle carte nel quale sarà sentito un solo teste, un amico dell’imputato presente nella prima fase della serata, al momento dell’incontro dei due. Tutto comincia un pomeriggio di maggio dello scorso anno. Il 21enne è venuto a Pesaro con un gruppo di amici. In un locale sul lungomare, incontrano alcune ragazze, tra cui la 16enne. I due cominciano subito a parlare. A un certo punto, si allontanano dal resto della compagnia. Per non fare più ritorno. Il 21enne porta la minore nella sua casa di campagna a Fano. E qui, nella camera da letto, si consuma il rapporto sessuale. Il primo rapporto, per la 16enne. Ma le versioni dei due, su quello che è successo in quella camera, sono opposte.

Quattro giorni dopo il fatto, la ragazzina fa una denuncia orale, un mese dopo invece si presenta per sporgere la querela. Il suo racconto non lascia spazio a dubbi: è stata violentata. Dice che lui l’avrebbe spinta a bere, poi l’avrebbe convinta ad allontanarsi dai propri amici per portarla nel casolare isolato a Fano dove, approfittando del suo stato, avrebbe abusato di lei.

Nelle carte dell’accusa, si legge che lui avrebbe chiesto alla ragazzina di spogliarsi, ma poi l’avrebbe fatto lui dal momento che lei non ne era in grado. Dopo averle afferrato e immobilizzato le gambe, l’avrebbe violentata, deflorandola. Oltre a procurarle delle ferite ed ecchimosi sulla testa e sulle gambe. L’imputato è infatti accusato anche di lesioni.

Ma il suo racconto è di tutt’altro tenore. "La ragazza voleva quel rapporto – spiega l’avvocato Mattioli – più volte ha riferito di non ricordare perché era ubriaca, ma agli amici preoccupati che l’hanno chiamata più volte al telefonino perché non l’hanno più vista ha risposto in modo lucido e consapevole". Alla prossima udienza, i due giovani torneranno a incrociare le proprie versioni in aula. E poi la parola passerà al giudice.