Sulle tombe sempre più fiori di plastica Costano meno e si mantengono di più

Una tendenza in crescita segnalata dai titolari delle rivendite: ci sono anche i petali ’touch’, che sembrano veri. Prezzi in aumento

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di Alessio Zaffini

Si avvicina il 2 novembre, giorno dedicato alla Commemorazione dei defunti e giorno in cui, per tradizione, per affetto, amore, ricordo, molti cittadini si recano nei cimiteri per rendere omaggio ai propri cari scomparsi, solitamente sistemando la tomba e ponendo fiori sul luogo del riposo. Quest’ultimi, però, stanno subendo gli effetti della crisi che ultimamente sta colpendo ogni portafoglio dei cittadini. In molti stanno puntando, infatti, anche sui fiori di plastica, che altrettanto dolcemente vanno ad abbellire le tombe dei defunti. I fiori veri, in quest’ultimo periodo, anche a causa del caldo eccessivo, necessitano di maggiori cure e, soprattutto, di maggior soldi per comprarli: "Non c’è più il via vai degli anni passati, ormai non si vede più molta gente – commenta Annalisa Federici, figlia della titolare del negozio di fiori al cimitero di Santa Maria delle Fabbrecce –. Purtroppo l’aumento dei prezzi ha fatto figurare i fiori, agli occhi dei cittadini, non indispensabili. Sono tutti partiti con i fiori finti, perché hanno meno bisogno di attenzione e possono restare lì per un po’. Gli altri anni si iniziava prima con il lavoro, questa volta ci tocca sperare di lavorare quasi esclusivamente in questi due giorni di festa. Nonostante per noi siano aumentati i costi, abbiamo voluto mantenere i prezzi come sono sempre stati. Basti pensare che un crisantemo costa solamente 2 euro". "C’è stato un aumento senz’altro, è indubbio, ma bisogna capire anche il periodo – dice il signor Lauro, visitatore –. Ormai non ci sono più quelle certezze economiche che vi erano un po’ di tempo fa. Io, quando ho tempo, passo sempre al cimitero a trovare i miei cari, secondo me basta anche questo perché siano e si sia contenti". Il costo del viaggio, il prezzo del carburante e tanti altri fattori sono le cause che girano attorno all’aumento dei fiori e delle piante.

"Purtroppo il prezzo di qualche fiore è aumentato, specialmente quelli che vengono dall’Olanda – commenta Mauro Colonesi, fioraio vicino al cimitero comunale di Villa Fastiggi –. Non sono aumenti spropositati, perché non si vuole andare a gravare sul cliente, ma se l’anno scorso un mazzo di crisantemi costava 6 euro, quest’anno il prezzo sale a 7. Sul crisantemo singolo, invece, non abbiamo voluto aumentare, lasciando 2.50 euro, ma se fossimo stati ’sinceri’ con noi stessi e visti i prezzi che corrono sicuramente avremmo dovuto venderli a 3 euro".

Anche il cimitero centrale di Pesaro, il San Decenzio, è al centro di un periodo pieno di incertezze e dubbi da parte di chi lo frequenta. Anche qui infatti molti fiori di plastica spuntano nei vasi delle tombe, andando a far preoccupare un po’ i fiorai di fronte: "Noi vendiamo i fiori di plastica e stiamo notando che sono in molti a comprarli – commenta Mirko Zacchilli, del fiorista Latini –. Quest’anno è capitato il caldo eccessivo che rendeva più vulnerabili i fiori veri messi nell’acqua dei vasetti, e quindi ciò ha portato la gente a risparmiare sia sul prezzo che sulla cura. Con la plastica si risolveva il problema. C’è anche chi punta, invece, sui fiori esotici, come le protee, per differenziare un po’. Sono comunque piante abituate ad altri climi, ma che in questo periodo resistono bene".

"Ci sono fiori finti di qualità, che sembrano veri – dice Giorgia Montesi, del fioraio Silvia Frenquellucci, in Piazzale Matteotti –. Noi siamo sempre per mantenere il fiore vero, fresco, ma non sempre è il più scelto. Di conseguenza abbiamo dei fiori di seta, artificiali e anche ’touch’. Nel senso che se si vanno a toccare, hanno la stessa morbidezza e delicatezza di un fiore vero. Per un crisantemo bello, di qualità, quest’anno si va a spendere intorno ai 3 euro. Magari gli anni passati si poteva anche pagare sui 2 o 2.50 euro massimo".