Troppi ’cassettoni’ sciupano quell’arco

Realizzato scalino in cemento per la fibra veloce sulla colonna del portale di San Domenico. La ’denuncia’ di alcuni ambulanti

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L’arco d’entrata del mercato delle Erbe in via Branca, che altro non è poi che l’accesso all’antico convento di San Domenico, è stato ieri mattina al centro di alcune rimostranze che sono state sollevate sia da alcuni ambulanti che vendono frutta e ortaggi all’interno del portico, sia da alcune clienti. Il perché è semplice: per posizionare un apparato per la fibra veloce, una grande ‘scatola’ alta intorno ad un metro, per circa 60-70 centimentri di larghezza e con una profondita di circa 30 centimetri, è stato realizzato uno scalino in cemento proprio sulla colonna di sinistra entrando: proprio su quel basamento in cemento verrà posizionato lo ‘scatolone’ per la connessione veloce ad Internet. "Quando abbiamo detto qualcosa – dice uno degli ambulanti della piazza delle Erbe – uno degli operai ci anche risposto storto. Ci ha detto di andarci a rivolgere all’amministrazionale comunale. Fra l’altro per fare la traccia per far passare le canaline per i fili hanno anche bucato il pavimento e sono foniti sopra i cuniculi che corrono sotto il convento di San Domenico".

L’entrata del mercato delle Erbe, accoglie fra l’altro altri due ‘scatoloni‘, uno per l’energia elettrica e l’altro per la telefonia. "Non solo questo – continua un altro ambulante – perché questo passaggio sembra terra di nessuno perché qui non si vede mai nessuno a pulire. E per favore non scrivete che in questo spazio sembra di stare a Beirut, perché non è vero. Noi le nostra bancarelle le teniamo bene e tutti giorni puliamo".

Non sono in effetti i colori della frutta che... disturbano quanto il degrado, l’abbandono che avvolgono tutto questo spazio nel cuore del centro storico. "Adesso chiamiamo l’amministazione perché vogliamo sapere come si fa a posizionare quello scatolone metallico proprio sopra la colonna di sinistra del portale di accesso. Io credo che l’abbiamo spostato sulla colonna di sinistra perché se l’avessero messo sulla colonna di destra, quella che confina con l’ex farmacia, molto probabilmente Bartorelli, quello della gioielleria, avrebbe probabilmente protestato ed anche ad alta voce". Tutta l’area del San Domenico, Poste a parte, da ormai diversi mesi è passata dalla Fondazione Cassa di Risparmio all’amministrazione comunale che dovrà ora svolgere una grande per quanto delicatissima opera dio restauro e conservazione: spariti sotto i mattoni anche i capitelli di porticato.

m.g.