Ecco come la ristrutturazione del Collegio Tridente è finita in un cassetto

Il progetto tenuto fermo dalla Regione per due anni e otto mesi. I soldi destinati ad Urbino sono andati ad Ancona e Macerata L'INTERVISTA L'economista Calcagnini: "Gli atenei assorbano le funzioni degli Ersu"

L’ingresso del Collegio Tridente

L’ingresso del Collegio Tridente

Urbino, 14 agosto 2015 - Da almeno dieci anni si sostiene che il collegio universitario Tridente va restaurato. Del problema se ne sono interessati un po’ tutti, dagli architetti dello Studio De Carlo di Milano – che si preoccupano di mantenere intatta nel tempo l’essenza degli edifici progettati dal loro fondatore, Giancarlo De Carlo – agli studenti che con regolarità hanno sottolineato l’inadeguatezza delle cose più evidenti (gli infissi, ad esempio, oppure il riscaldamento), fino ai vari candidati alle elezioni.

Perché il Tridente non è stato ancora restaurato?

Perché per due anni e otto mesi, il progetto esecutivo di restauro è rimasto fermo su una scrivania della Regione – senza fare un passo avanti – attendendo solo che svanissero i soldi stanziati?

Perché i lavori di risanamento sono stati sottratti all’Ersu di Urbino e affidati agli uffici regionali anconetani?

La parola “perché” domina le vicende collegi-universitari.Se affrontiamo poi il caso del Tridente si rasenta la fantascienza. Partiamo da lontano, quando per risanare parte dei propri debiti (accumulati dopo la morte di Carlo Bo, perché prima del 1999 l’Università non ne aveva), l’Ateneo decide di vendere il Tridente.

Correva l’anno 2008 e il 23 dicembre viene fatto un rogito tra Università e Regione per vendere collegio e mensa per 14 milioni e mezzo di euro. Il 21 gennaio 2009 la Regione dopo aver completato l’acquisto del Tridente affermò di voler procedere alla ristrutturazione con i fondi Fas. Da allora è tutto fermo, anche se nel frattempo l’Ersu ha fatto ogni progetto e adempimento previsto per il restauro. Ma ad Ancona tutto rimaneva inspiegabilmente “congelato”. Anzi, le cose si sono complicate perché – di fatto – la Regione non ha mai consegnato (deve ancora farlo) il Tridente all’Ersu.

Non solo: ogni anno chiede all’ente urbinate il pagamento di un affitto di 630mila euro (ma il contratto per stabilire di pagare tale somma non risulta sia mai stato fatto, e non si sa chi l’abbia stabilita).

Non basta: la Regione gira all’Ersu un contributo finanziario per pagare le strutture in affitto, come il Tridente, quindi prima eroga e poi riprende.

I problemi del Tridente sono legati soprattutto alla sicurezza.

I collegi universitari di Urbino, progettati dall'architetto Giancarlo De Carlo

I Collegi universitari di Urbino, progettati da Giancarlo De Carlo

Già nel 2009 l’Ersu di Urbino sottolinea l’urgenza estrema di dover fare i lavori di restauro e chiede perché non siano stati acquisiti i terreni collaterali. La vicenda muore lì, dei terreni non se ne parla più. L’Ersu era in realtà più preoccupato di restaurare il collegio e così il 25 gennaio 2010 chiede (senza mai ottenerlo) di poter avere la gestione del collegio.

Per l’Ersu urbinate era fondamentale mettere tutto rapidamente a norma, e a fronte di questa preoccupazione la Regione replica sempre dirottando la pratica nel “porto delle nebbie”.

Il restauro è sicuramente costoso, tra l’altro il Tridente è un’opera architettonica di valore e non è pensabile snaturarla.

E’ assecondando questa preoccupazione che l’Ersu fa comunque un ampio e dettagliato progetto di restauro solo del Tridente. Costo stimato: 9 milioni e mezzo di euro più iva, e intanto da Urbino provano ancora a farsi dare in locazione il collegio (siamo al 1° settembre 2011). Risultato? Nessuno.

Il 4 gennaio 2013 l’Ersu rivede il progetto di restauro riducendo i costi a 4 milioni e mezzo circa e lo invia in Regione. E’ la fine.

Tutto rimane su un tavolo per due anni e 8 mesi; da quel momento non si farà più un passo avanti anche se il finanziamento era pronto dal 2012 (4 milioni e 150mila euro).

Quei soldi – per inciso – sono svaniti poche settimane prima delle elezioni regionali scorse. La giunta Spacca il 20 aprile 2015 dirottò i soldi di Urbino su Ancona (3 milioni e 650mila euro) e Macerata (300mila euro).

Chi protestò? Nessuno dal Pd, nessuno da Forza Italia, nessun consigliere regionale, nessuno dall’Ersu di Urbino, nessuno dall’Ateneo. Si vede che era normale perdere tutti quei soldi, poi in parte recuperati (il 3 agosto scorso) dalla nuova giunta Ceriscioli che ha rimediato 3 milioni e 100mila euro.

Il Collegio Tridente negli anni Ottanta, poco dopo l'inaugurazione

Il Tridente negli anni Ottanta, poco dopo l'inaugurazione

Ed ora cosa fare? La domanda è legittima.

I soldi recuperati il 3 agosto scorso sicuramente non sono sufficienti per rimettere a norma il Tridente. Nonostante questo il 5 agosto da Ancona chiedono di riformulare la ristrutturazione sulla base dei fondi disponibili. Prendere o lasciare? Cosa si chiede di fare? Di lasciare da parte i lavori «non urgentissimi ai fini della sicurezza» e ottenere dai Vigili del Fuoco il Certificato di prevenzione incendi.

Data la complessità della materia, si capisce bene per quale motivo da Urbino si voglia riprendere in mano la gestione del restauro.

Il “porto delle nebbie” anconetano ha scrivanie ampie e disponibili.