Il petardo lanciato sul balcone, prese in giro, intimidazioni e minacce come quella di fargli del male se avessero chiamato i carabinieri. Il tutto alla presenza dei figli minorenni rimasti traumatizzati da quelle angherie. Rinviata a giudizio ieri una coppia accusata di stalking nei confronti dei vicini di casa, una famiglia di quattro persone, mamma, papà e due figli piccoli. Gli imputati sono marito e moglie di 38 e 35 anni, originari della Basilicata e del Piemonte, residenti a Vallefoglia. I vicini si sono costituiti parti civili, assistiti dall’avvocato Floro Bisello, e hanno chiesto 20mila euro di risarcimento. Dispetti e vessazioni, andati avanti per anni, erano culminate nel lancio di quel petardo nel cuore di una notte di settembre 2020. Un’esplosione che aveva fatto svegliare di soprassalto la famiglia e terrorizzato i due figli piccoli, che non erano più riusciti a prendere sonno. In un’altra occasione, il vicino gli aveva sbarrato il passaggio parcheggiando l’auto in modo tale da impedirgli di uscire con la sua macchina mentre accompagnava il figlio a scuola. Secondo il racconto della famiglia, li avrebbero minacciati con frasi del tipo "se chiudi il cancello ti faccio vedere io cosa succede". Poi insulti e lancio di sguardi di sfida a ogni incontro. Tre anni di rapporti difficili che ora saranno rivissuti in aula, attraverso le versioni, opposte, di imputati e vittime.
e. ros.