ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Zuffa tra autista e studenti in gita: "Schiaffeggiato senza motivo"

Parla il padre del tredicenne della ’Gaudiano’: "Mio figlio, sotto choc, non ha reagito minimamente"

Zuffa tra autista e studenti in gita: "Schiaffeggiato senza motivo"

Zuffa tra autista e studenti in gita: "Schiaffeggiato senza motivo"

"L’autista del bus si è fatto largo a spintoni tra gli studenti e non so perché abbia puntato proprio mio figlio che, tra l’altro, con la confusione che si era creata sull’autobus non c’entrava neanche. L’ha preso per il colletto, gli ha tirato un ceffone gli ha sputato addosso. Mio figlio è rimasto inerme, l’unica cosa che gli ha detto è ‘non sono stato io’. Mio figlio ha dimostrato una grande disciplina e autocontrollo". Il padre del ragazzo della comitiva di adolescenti, in tutto un centinaio, che hanno partecipato alla "gita da incubo" delle terze medie della scuola "Gaudiano", racconta la sua versione dei fatti. Dal 7 al 9 maggio scorso, infatti, tre sezioni dell’istituto sono andate per un viaggio di istruzione a Udine e Trieste, accompagnati dagli insegnanti.

Era la sera del secondo giorno, intorno alle 20, quando si sarebbe consumato il fattaccio: parte degli alunni erano già scesi dal bus di una ditta privata con gli insegnanti per recuperare i bagagli, una decina circa erano invece ancora sul pullman e, nell’apprestarsi a scendere, avrebbero assistito alla scena che li ha sconvolti. L’autista, secondo quanto riferito dalle famiglie dei due minorenni rimasti coinvolti e i cui legali si apprestano a depositare una querela, adirato per la confusione creata dai ragazzini, avrebbe mollato un ceffone a uno di questi e una gomitata ad una ragazzina che si trovava accanto e che è tornata a casa con un occhio nero. La gita è proseguita fino al giorno seguente e l’autobus, guidato dal medesimo autista, ha fatto rientro a Pesaro come previsto dal programma.

"L’autobus non doveva ripartire con lo stesso autista – continua il padre del ragazzo -. Un gesto del genere è inammissibile e siamo rimasti tutti stupefatti. Appena venuto a conoscenza del fatto ho chiesto alle insegnanti che i ragazzi venissero portati al Pronto soccorso ma mi è stato risposto che stavano bene. Credo che mio figlio si meriti un plauso per l’educazione e l’autocontrollo che ha dimostrato: è grazie alla disciplina che impara nello sport che ha saputo mantenere i nervi saldi. Gli abbiamo sempre insegnato che le mani non vanno mai alzate e che la violenza è inaccettabile e non va mai ricambiata". La scuola preferisce non commentare l’accaduto: abbiamo contattato telefonicamente la dirigente Angela De Marchi che ci ha risposto "non rilascio dichiarazioni".