Sanremo 2023, l’Ariston? “Lo illuminiamo ancora noi”

L’azienda di Villa Fastiggi ‘Sound D-Light’ cura le luci del Festival. "Dopo l’Eurovision, siamo pronti a tutto"

"L’Ariston lo illuminiamo ancora noi"

"L’Ariston lo illuminiamo ancora noi"

Quarto anno consecutivo a Sanremo. Le fantasmagoriche luci del festival della canzone italiana, anche per questa edizione da record, portano una firma: quella della Sound D-Light, azienda pesarese specializzata in illuminotecnica e service audio-video per spettacoli dal vivo. La ditta di Villa Fastiggi, è tra le aziende leader nel settore in Italia e tra quelle in Europa all’avanguardia nei sistemi di illuminotecnica. E per la tradizionale kermesse canora non poteva mancare il loro contributo fatto di esperienza, professionalità e tecnologia. "Siamo qui ancora una volta – dice Paolo Marcuzzi assieme ai soci anche Lorenzo Antonelli e Luca Domenicucci – per onorare al meglio il nostro impegno con il festival della canzone italiana". E l’impegno per illuminare le scene di Gaetano e Chiara Castelli (una cupola ellittica sospesa larga ventuno metri e alta fino a undici), è stato davvero notevole. "Siamo qui con oltre 1.000 corpi illuminanti, per la maggior parte teste mobili, ovvero proiettori a led ad altissima luminosità azionati da remoto in grado di cambiare migliaia di colori e posizioni in una frazione di secondo. E’ un grosso impegno che ci vede coinvolti non solo all’Ariston ma anche al Teatro del Casinò, allo Studio di Radio 2, al Glass studio (lo studio all’aperto del festival), gli studi dei Tg e anche altri set di posa. Una macchina complessa che ci vede impegnati su più fronti ma che ci sta dando tante soddisfazioni".

Per Marcuzzi e soci quella di Sanremo è un’avventura che per questa edizione è iniziata qualche mese fa. "Siamo qui da metà novembre dello scorso anno. Abbiamo fatto tutto Sanremo giovani e poi dalla metà di dicembre stiamo lavorando al festival. Voi ora in televisione vedete il risultato di giorni e giorni di prove interminabili dove nulla è stato lasciato al caso".

A Sanremo la Sound D-Light, oltre ai tre soci, ha schierato una decina di tecnici; tutti specialisti in illuminotecnica di scena. Nulla rispetto all’Eurovision song contest, per il quale l’azienda pesarese ha dato il meglio di sé. "Senza nulla togliere a Sanremo – prosegue Marcuzzi – quello del festival internazionale della canzone a Torino, è stato davvero il nostro banco di prova più impegnativo. A maggio abbiamo impegnato il massimo delle nostre attrezzature e delle tecnologie disponibili con oltre 3.600 corpi illuminanti, venti chilometri di americane (i tralicci che servono a sostenere le teste mobili), mille chilometri di cablaggi, 16 consolle manovrate da otto operatori. Posso tranquillamente affermare che dopo questa esperienza, Sanremo è quasi una passeggiata. Sanremo, l’Eurovision song contest, ma anche manifestazioni come il Rossini Opera Festival, dimostrano la flessibilità e trasversalità di questa azienda nel mondo dello spettacolo dal vivo. "Siamo in grado di coprire dai piccoli ai grandi eventi e di garantire ovunque il massimo della professionalità e della qualità. Ed essere ancora una volta a Sanremo in qualche modo lo conferma".