Moretti: "Pesaro, divertiamoci insieme"

Il play dopo la vittoria sulla Virtus: "Da noi conta il sistema e come ci inneschiamo: siamo tutti buoni tiratori e possiamo far male"

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di Elisabetta Ferri

Moretti, battere la Virtus è sempre esaltante per i tifosi pesaresi, ma un giocatore come la valuta?

"Partite del genere in pre-season sono sempre difficili da giudicare, dipende a che punto della preparazione sta l’avversaria e poi gli mancavano diversi giocatori. Meglio per noi focalizzarci sui tanti input positivi che ci sono arrivati da questa prestazione e che ci devono dare la determinazione di perseverare su questa strada".

Certo, tirando con il 51% da tre punti la strada si spiana, pensi che sarà una costante?

"Conosciamo le nostre potenzialità: in questa squadra tutti, eccetto Kravic, possono far canestro da tre e se siamo in giornata possiamo far male. Il mio compito è mettere in condizione i miei compagni di poter tirare da liberi e spesso in quest’amichevole è successo. La nostra forza è il sistema di gioco, non puntiamo sugli uno contro uno ma su come riusciamo ad innescarci al meglio fra noi".

Che cosa ti ha chiesto Repesa quando avete parlato ad inizio raduno?

"Mi ha parlato chiaro a proposito del mio ruolo, sono d’accordo su molti punti e il fatto che mi stimoli continuamente mi fa solo piacere. Lui è un coach che punta sulla crescita individuale perché torni a beneficio della squadra, ogni giorno mi dà nuovi consigli ed io lo ascolto il più possibile".

Come mai ci hai messo tanto a decidere di rimanere?

"La mia situazione in estate era nota: avevo ancora un anno di contratto con Milano e bisognava decidere insieme a loro cosa fare. Una volta chiarito che ci saremmo separati, d’istinto ho sempre considerato Pesaro la mia opzione migliore anche per l’amore che ho ricevuto da una piazza storica. Poi è normale aver valutato le offerte che mi erano arrivate, ma ho sempre pensato che sarei rimasto qui".

Per farne un trampolino di lancio o per aiutare la Vuelle a tornare grande?

"Sono un ragazzo ambizioso, punto a crescere, ma se questo coincidesse con il fatto di riuscire a riportare Pesaro dov’era una volta, sarei il più felice di tutti".

Alla Nazionale ci pensa mai?

"Ci penso sempre! L’azzurro è stato nei miei pensieri fin da piccolo. Se mi alleno per conto mio d’estate è perché negli ultimi due anni non sono stato convocato e questo è uno stimolo per tornarci: chi oggi è lì ha talento, non lo discuto, ma a chi fa le scelte vorrei poter dimostrare che ci sono anch’io".

A proposito di Nazionale, Delfino continua a far bene e a vincere: che vuoi dirgli?

"Di non tornare troppo stanco! Gli abbiamo mandato un video dal ritiro per il suo compleanno e lo aspettiamo per far parte di questo gruppo davvero fantastico, la sua leadership ci darà ulteriore spinta".

Mille abbonamenti in una settimana che effetto fa?

"E’ una notizia che ci dà la carica, ho in mente il palas degli ultimi due mesi in cui ogni domenica arrivava più gente. Speriamo sia così dalla prima giornata, perché la bolgia aiuta a vincere le partite casalinghe. E poi ho voglia di divertirmi".