Salvini nelle Marche, a Jesi tra fan e contestatori. "Vediamo chi fischia domenica"

L'ex ministro, nel suo tour elettorale nelle Marche, è stato contestato da trecento attivisti. Poi l'abbraccio con la piazza gremita. In mattinata la tappa ad Ascoli

Matteo Salvini con piazza Repubblica gremita a Jesi

Matteo Salvini con piazza Repubblica gremita a Jesi

Ancona, 14 settembre 2020 - Ad attendere Matteo Salvini nella tappa pomeridiana di Jesi, la contestazione dei centri sociali. In totale circa 300 attivisti. Cartelli, striscioni, fischi e la canzone partigiana 'Bella ciao' hanno dato 'il benvenuto' al leader della Lega. Anche se un robusto cordone di polizia e carabinieri ha impedito l'avvicinamento dei manifestanti all'ex ministro. Ma poi è subito arrivato l'abbraccio dei suoi fan, in una piazza della Repubblica gremita (a meno di un chilometro di distanza ha tenuto un comizio Laura Boldrini). C'erano oltre 1500 persone.

Salvini è venuto a sostenere la candidatura dell’ex consigliera comunale Lindita Elezi, di origini albanesi, la quale appoggia la coalizione regionale di centrodestra guidata da Francesco Acquaroli, in vista delle elezioni del 20-21 settembre. Selfie, autografi coi suoi sostenitori e una stoccata a chi lo contesta: "Sanno solo fischiare - ha detto Salvini -, ma vediamo chi fischierà domenica. Festeggerete San Settimio (patrono di Jesi, ndr) con la vittoria, dopo 50 anni di governo di centrosinistra". 

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Il leader del Carroccio è poi salito sul palco, spinto dall'entusiasmo dei suoi fan. "Bisogna puntare sul made in Marche e sostenere l'agricoltura perché se mangiate bene, crescete bene. Non come quelli là (indicando il fondo della piazza, dove ci sono i manifestanti, ndr)". Poi ha aggiunto: "Sventoliamo la bandiera albanese della nostra candidata, perché noi guardiamo alle persone per bene e non ai confini o al colore della pelle. Gli immigrati per bene sono i benvenuti, noi diciamo 'no' a clandestini, stupratori e spacciatori. Ne abbiamo già troppi di italiani, che sono delinquenti". Contestatori anche a Urbino, ultima tappa del tour elettorale nelle Marche: Qui un centinaio di manifestanti hanno atteso il leader della Lega bloccando uno degli accessi in piazza Duca Federico, sede del comizio conclusivo sventolando cartelli di protesta ("7 per 7" recita uno, "Urbino sempre antifascista" un altro) e cantando 'Bella ciao', controllati dalle forze dell'ordine a distanza. Il tour elettorale di Salvini, invece, era iniziato in mattinata ad Ascoli.

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La tappa di Ascoli

"Ok i sondaggi che ci danno per vincenti, ma conta solo il voto". E' stata la sintesi del messaggio del leader della Lega Matteo Salvini, in un comizio in mattinata ad Ascoli. "Non diamo niente per scontato, io li ho visti i sondaggi anche ieri: dicono che nelle Marche si vince, che il primo partito nelle Marche per la prima volta nella storia si chiama Lega", ha detto ancora Salvini. Nelle elezioni regionali il centrodestra unito candida il deputato di Fdi Francesco Acquaroli.

"Però - ha invitato - cancelliamoli, perché ai sondaggi non credo mai, l'unico sondaggio vero è domenica e lunedì al voto". "Cosa vi chiedo in questi sei giorni? - ha proseguito - Casa per casa, testa per testa, negozio per negozio, ascolano per ascolano. Il nostro avversario non è la sinistra, non ci credono neanche loro. Il nostro ultimo e unico avversario sono i marchigiani e ascolani sfiduciati, arrabbiati, incazzati, delusi... li capisco".

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"Dicono: io c'ho il problema con il mutuo, con il mio figliolo che non trova lavoro, - ha sostenuto Salvini - mi avevano promesso una scuola aperta ed efficiente e invece anche nelle Marche chiudono le classi nelle zone terremotate come se nulla fosse successo". "Capisco la rabbia ma se rimane rabbia, borbottio al bar o in piazza ad Ascoli non costruisce nulla. - ha detto ancora - La Regione entra in casa di tutti: decide delle tasse, dell'acqua, dei rifiuti, di come dare o non dare o non dare un contributo alle famiglie, alle imprenditori, agli agricoltori...apre o chiude gli ospedali e il nostro compito sarà quello di aprire i troppi presidi di salute che la sinistra ha chiuso in questi anni in giro per le Marche. Quindi vi chiedo andate a bussare alle teste e ai cuori di questi ascolani e marchigiani delusi dicendo la Lega non fa miracoli, non siamo superuomini o superdonne ma siamo persone di parola".

E sulla eventuale futura composizione della giunta regionale delle Marche, in caso di vittoria del centrodestra, il leader della Lega ha risposto che "non stiamo ancora parlando di assessorati". Sempre secondo Salvini sarà pari a "zero" l'effetto degli ultimi sviluppi delle inchieste giudiziarie sui fondi della Lega sul voto. "Sono anni che cercano soldi dove non ci sono soldi, in Svizzera, Panama, Lussemburgo. I soldi alla Lega li danno i cittadini con il 2 per mille, gli imprenditori che ci aiutano, gli eletti. Sono tranquillo".