Tm srl "Dosiamo tutto in famiglia"

Premio Mascagni Bologna, la Tm Srl (dispenser per industria) unisce in azienda genitori e figli

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Roberto e Tiziana, uniti dall’amore e dal lavoro, ma anche Luca e Simone. Due figli che non li hanno seguiti per inerzia, bensì perché "ci hanno creduto per davvero". E’ una storia di famiglia, la famiglia Baruffato, quella che sta dietro a Tm Srl, il produttore di sistemi di dispensazione di sostanze lubrificanti e adesive che, a San Lazzaro di Savena, ha saputo ricreare l’atmosfera di casa. Ma ha anche fatto della sede di San Lazzaro un hub di produzione che esporta ai quattro angoli del globo, dall’intera Europa a Russia e Cina, passando per Corea, Sud America, Turchia, Israele e India.

Roberto Baruffato, lei sarà anche il presidente, ma le tocca fare i conti con moglie e ‘ragazzi’.

"E’ la nostra forza, non è un modo di dire, perché se io e Tiziana, 20 anni fa, abbiamo saputo ripartire da zero dopo altre piccole grandi imprese imprenditoriali, è stato soprattutto grazie al nostro legame e alla consapevolezza che la generazione successiva avrebbe avuto la nostra stessa passione. Ci bastava iniziare, con l’audacia che, come scriveva Goethe, ha in sé genio, potere e magia".

Goethe, però, di mestiere scriveva versi. Voi fate qualcosa di più ‘materiale’.

"Siamo partiti, nel 2000, dai sistemi di microdosaggio al servizio di diversi settori industriali, dall’automotive all’elettronica, grazie anche al pronto supporto di vecchi amici e clienti. Poi ci siamo spinti nella farmaceutica e nel comparto oftalmico, con macchine per monodose e dispenser, buone per confezionare il collirio ma anche i vaccini, oltre a un mondo di altre produzioni".

La concorrenza, nella provincia bolognese, non mancava di certo.

"Abbiamo dovuto farci i muscoli, come capita a chi si presenta per ultimo su un campo di battaglia già piuttosto affollato. Ma il basso profilo ha pagato, visto che ora siamo fornitori di alcune delle più belle aziende motoristiche e farmaceutiche del mondo. E consideriamo anche che vendiamo in trenta Paesi, dalla Cina all’Algeria e dalla Polonia alla Spagna, con un portafoglio ordini che, quest’anno, supererà il record che avevamo fissato nel 2019. Dopo un 2020 in cui abbiamo contenuto i danni".

Ma la vocazione internazionale della vostra attività non contrasta con una bolognesità straripante.

"Siamo in venti in azienda, famiglia compresa, e tutti i lavoratori sono a chilometro zero. Anzi, lo saranno a maggior ragione ora che stiamo assumendo nuovi strumentisti da inserire nell’orchestra, guardando una volta di più a una fucina di assoluta garanzia come le storiche Aldini-Valeriani".

E il futuro, da dove passa?

"Oltre alle macchine per strip monodose, da due anni sviluppiamo macchinari per il dosaggio di polveri e microsfere farmaceutiche, e macchine per il riempimento di siringhe in plastica. Su queste nicchie, trascurate dai grandi player, stiamo costruendo il domani".