Macé: la frutta, affari e benessere

Premio Mascagni. L’azienda Macè nel Centese iniziò nel 2000 con la macedonia: adesso fattura 13 milioni

Paola Pivetti, titolare e amministratore delegato di Macé

Paola Pivetti, titolare e amministratore delegato di Macé

Il settore alimentare è nel suo dna. Fa parte infatti del gruppo Pivetti (molini) nato addirittura sul finire dell’800. Ma Macè – questo il nome dell’azienda con sede a Molino Albergati nel Centese – ha scelto il settore frutta per sviluppare ulteriormente un business di grande qualità, molto legato alla salute e anche di tendenza. Titolare e amministratore delegato è Paola Pivetti, da anni imprenditrice di successo e con un’attenzione particolare al territorio (non a caso di recente è stata eletta nel Consiglio di indirizzo della Fondazione CariCento).

Presidente, Macè nasce nel 2000 con la macedonia che da tempo, però, non è l’unico prodotto che proponete al mercato.

"È vero che il nostro percorso inizia con la macedonia di frutta fresca, al naturale. Ad essa si sono aggiunti, con un crescente consenso da parte del consumatore, spremute, hummus (salsa di legumi oggi molto in voga ndr), guacamole (per aperitivi e snack salutistici ndr) e pesti e salse. Per tutti questi prodotti viene utilizzata la tecnologia di stabilizzazione, il trattamento ad alta pressione ad acqua (HPP). Non viene utilizzato, cioè, il trattamento termico. Così si mantengono e si esaltano proprietà nutrizionali, profumo, sapore e gusto".

Chi sono fornitori e clienti?

"La materia prima è rappresentata da mele, pere, meloni, angurie, kiwi, pesche, ananas, arance, uva e frutta esotica. Si tratta di prodotti provenienti prevalentemente dall’Italia e in particolar modo dalla nostra area. Tutto rigorosamente certificato. Quanto ai clienti, i filoni sono due: i grandi gruppi della ristorazione come McDonald’s e Autogrill e la grande distribuzione come Conad, Esselunga, Coop e Lidl".

Gli investimenti aiutano la crescita.

"Il fatturato ammonta a 13 milioni con una crescita sull’anno precedente del 55%. Tutto questo nonostante la pandemia che ha rallentato la nostra corsa. La superficie destinata alla produzione si sta espandendo e dagli iniziali 5.500 mq, con l’ultimo progetto supera i 10.000 mq. I dipendenti sono 60. Oggi l’export è l’11% del fatturato ed è destinato a crescere fortemente soprattutto grazie ai succhi".

Quanta attenzione riservate all’impatto ambientale?

"Molta. Macè dispone delle più avanzate tecnologie per la produzione e per il rispetto ambientale: impianti di depurazione dell’aria (da virus e batteri) mediante ozonizzazione e ricambio controllato dell’aria; 4.000 mq di pannelli solari; depuratore biologico Entro l’anno termineremo la transizione ecologica del confezionamento".

La mission dell’azienda?

"Il cibo sano, come spiega questa frase di Giovanni Gallerani, nostro direttore ricerca & sviluppo: noi non togliamo, non aggiungiamo, non modifichiamo".