Ravenna, 4 agosto 2013 - PRIMA la crisi, che ha modificato le abitudini delle famiglie in vacanza in Riviera, e ora ci si mettono anche le alghe. Il primo week-end di agosto non è sicuramente di segno positivo per gli stabilimenti di Marina di Ravenna, che negli ultimi giorni hanno dovuto fare i conti con l’invasione di alghe che dopo Milano Marittima ha afflitto la costa di Marina. «Rispetto a ieri (venerdì, ndr) la situazione è un po’ migliorata — dice Claudia Varali, in villeggiatura con la famiglia da Faenza —, ma oggi c’è più puzza».
In effetti si sente già per le strade della città: una boccata ‘di aria di mare’ secondo i più romantici, di qualcos’altro di molto meno piacevole per la maggior parte dei bagnanti, complice oltretutto il vento che ha iniziato a soffiare nel pomeriggio dal mare verso l’entroterra. Di gente a mollo poi, se ne vede molto poca. «E dire che sono tutte cose naturali — scherza Gabriella, del bagno Luana —. Ci si potrebbero fare gli impacchi, come alle terme, ma senza aggiunte chimiche».
 

Il fronte verde, comunque, si sta leggermente ritirando verso il porto; il grosso delle alghe arriva più o meno fino al bagno Singita, poi comincia a diradarsi andando verso Punta Marina. Non solo la battigia, ma anche l’acqua più vicina a riva è piena di alghe, infatti gli operatori dei bagni, già all’opera da ieri con rastrelli e carriole, «puliscono ogni mezzora, perché il mare ributta alghe a riva in poco tempo», dice Marco Ferrari, titolare del bagno Ulisse. Chi se la sente di attraversare due metri di insalata mista, troverà però un’acqua molto limpida al largo, ma i temerari non sono molti.

«Chi è venuto al mare per nuotare — aggiunge Gabriella — ha chiesto i soldi indietro e si è spostato. Tra ieri e oggi ho avuto molti casi di questo genere». Uno dei tanti è Marco Guida, da Lugo, al mare per un week-end con la fidanzata, ma già in fuga nel primo pomeriggio: «Fare il bagno è fuori discussione, in spiaggia non ci si sta per il caldo e la puzza. Abbiamo fatto mezza giornata, ma adesso ci spostiamo a Punta. Speriamo che là la situazione sia migliore». Anche gli esercenti sono al limite tra il rassegnato e l’esasperato: «Prima la crisi, poi le alghe. E’ una combinazione micidiale, che non ci aiuta, in un periodo in cui già abbiamo l’acqua alla gola».
 

Valeria Melloni