GIANFRANCO SPADONI *
Cronaca

Acqua alle case sparse, la Regione intervenga in aiuto dei residenti

L’accesso all’acqua potabile è considerato un bene primario, ma così non è in diverse zone (Ville Unite, Val di Zena,...

L’accesso all’acqua potabile è considerato un bene primario, ma così non è in diverse zone (Ville Unite, Val di Zena, Monzuno, Grizzana e altre della Regione) dove esistono ancora abitazioni isolate non allacciate alla rete idrica. Sollecitiamo l’intervento della giunta dell’Emilia-Romagna con un’interrogazione che evidenzia l’elevato costo a carico dei residenti per l’estensione della rete idrica, nonostante un recente aggiornamento del regolamento Atersir che prevede un contributo maggiore da parte del Servizio idrico integrato (Sii). Atersir (l’ente responsabile della pianificazione degli interventi del Servizio idrico integrato e della definizione dei piani di investimento) ha la competenza specifica per l’estensione della rete acquedottistica alle case sparse e ha definito le modalità di copertura degli oneri. In diverse zone (Ville Unite, Val di Zena, Monzuno, Grizzana e altre) esistono ancora abitazioni isolate non allacciate alla rete idrica e l’elevato costo per l’allacciamento richiesto è un problema significativo.

Nelle Ville Unite, dove si attende da 40 anni un progetto di allacciamento, i residenti hanno ricevuto un preventivo di 580mila euro dei quali la quota parte per ogni abitazione ammonta a 40mila euro (oltre al costo del contatore) e la restante parte finanziata a carico di Atersir. Durante la scorsa legislatura, il consigliere Mastacchi presso l’assemblea legislativa e la lista civica la Pigna presso il Comune di Ravenna, hanno portato in diverse occasioni all’attenzione la necessità di coprire i costi del servizio idrico per i cittadini che non ne usufruiscono e il 27 gennaio 2025 Atersir ha aggiornato il proprio regolamento, prevedendo che, se i Comuni decidono di coprire almeno il 10% dei costi, il 70% sarà a carico della tariffa del Sii (invece del 50%). Questa modifica dovrebbe essere operativa a partire dal prossimo bando, previsto tra luglio e dicembre 2025, e ribalta la precedente posizione del Comune, che aveva prospettato ai residenti di sostenere interamente i costi della quota a loro carico. La collaborazione delle amministrazioni comunali a questo punto è cruciale per alleviare i costi a carico dei cittadini. Mastacchi interroga la giunta per sapere se e in che modo intende intervenire affinché il Comune di Ravenna si faccia carico del 30% dei costi rimanenti per l’allacciamento alla rete idrica delle case sparse. L’obiettivo è una maggiore giustizia sociale ed economica, garantendo l’accesso all’acqua potabile a tutti i residenti alleviando il carico economico su di loro.

Rete civicaElena Ugolini presidente