La polemica estiva sulle spiagge vuote e i prezzi alle stelle è un po' surreale, visto che le spiagge non sono così vuote e i prezzi non sono così alle stelle. Di assolutamente vero c'è, però, la crisi del ceto medio, impoverito da decenni di politiche folli. Troppo ricco per non essere spietatamente colpito dal Fisco, troppo povero per sostenere l'economia. Spremuto fino al midollo. Solo che ora non c'è più nulla da spremere. Secondo l'Ocse, rispetto al 2021 gli stipendi reali in Italia sono scesi del 7,5%. Per il Sole 24 ore, tra il 1991 e il 2022 sono saliti di un drammatico 1% (i peggiori al mondo). La risposta della politica è a dir poco inadeguata. La destra promette di tagliare le tasse, ma lo fa con modalità omeopatica. La sinistra peggio. A ogni chiaro di luna propone tasse patrimoniali, quindi ulteriori impoverimenti. Quanto alle spiagge poco affollate, Elly Schlein risponde così: ''Serve il salario minimo, perché molte famiglie, tra carovita e caro energia, non riescono a partire per le ferie''. Ebbene, il salario minimo è una misura ragionevole pensata per i lavoratori stagionali e occasionali, i rider e i super sfruttati, ma con l'impoverimento del ceto medio, le ferie delle famiglie e il vuoto sotto gli ombrelloni c'entra poco o nulla. Possibile che il Pd non lo sappia? Facciamo due conti. La proposta Schlein prevede una soglia minima di 9 euro lordi l'ora. Dunque, per chi riesce a lavorare 40 ore a settimana (una minoranza), 1440 euro lordi al mese, cioè circa 1140 euro netti. Con stipendi così, chissà che pienone sulla spiaggia di Capalbio.
EditorialeSoluzione Capalbio