Addio a Vittorio Marani: "Istituzione dell’atletica"

Classe 1939, è stato un mezzofondista poi si è speso per la crescita dei giovani. È stato professore di educazione fisica. Domani alle 15.45 i funerali.

Addio a Vittorio Marani: "Istituzione dell’atletica"

Vittorio Marani

Era una vera e propria istituzione dell’atletica cittadina e non solo. E aveva avuto il merito di aver avvicinato tantissime ragazze e ragazzi ravennati all’atletica leggera. Da ieri Ravenna piange la scomparsa di Vittorio Marani, conosciutissimo tecnico di atletica, professore di educazione fisica a scuola e molto altro ancora, tanto che nel 2000 era stato insignito dal Coni della Stella di Bronzo per meriti sportivi. Classe 1939, prima era stato buon mezzofondista, poi si era speso per la crescita dei giovani della città, sotto l’occhio attento e amorevole della moglie Dea. Ci sono tanti ricordi dei suoi ragazzi, che hanno sentito decisamente la sua mancanza e lo hanno festeggiato per il suo 80esimo compleanno. Catia Tosi lo ha vissuto in tutti i suoi aspetti: primo allenatore, poi mentore, poi ancora a 40 anni di distanza collega allenatore all’Atletica Ravenna ed erede dei suoi ultimi giovani allenatori nel sodalizio giallorosso, dal quale aveva anche ricevuto, nel 2019, una targa a ricordo del grande impegno profuso.

"La mia insegnante di educazione fisica – ricorda la stessa Catia Tosi – a 14 anni, come accadeva spesso allora, mi indirizzò verso l’atletica leggera e Vittorio fu il mio primo allenatore. Ma anche, per me, il più grande di tutti: lui ti sapeva capire e comprendeva al volo se avevi problemi. Poi, sempre con lui e grazie a lui, ho partecipato al corso per tecnico istruttore e ho iniziato anch’io ad allenare i ragazzini più giovani, ma lui è rimasto sempre un esempio, c’era sempre se avevi bisogno di chiedere un consiglio, un’informazione su un tipo di preparazione. L’atletica era davvero la sua vita e lo trovavi ogni giorno al campo scuola". Terminati gli anni da professione era comunque rimasto legato alla scuola con un impegno nell’area sport dell’allora Provveditorato di Ravenna. "Scuola, giovani e atletica erano il suo mondo – prosegue – per far capire che persona era, una volta, a una mia gara partecipano al salto in lungo e alle staffette. Ma il lungo non andava bene mi mancava un salto ed ero lontana dalle prime: mi tranquillizzò, mi disse che andavo come il vento, di partecipare tranquillamente alla staffetta e poi tornare alla pedana del salto. E dopo la corsa feci l’ultimo salto e ormai motivatissima da lui, vinsi anche la gara". I funerali si svolgeranno domani alle 15.45 alla camera mortuaria.

Ugo Bentivogli