REDAZIONE RAVENNA

Aveva installato microspie per controllarla

Intanto la figlia Arianna rifiuta di incontrare il padre nonostante il via libera del pm

Gps nella vettura della ex e addirittura microspie piazzate in casa di lei. Secondo vari testimoni, quella di Nanni per Ilenia era diventata un’ossessione: un controllo che traeva linfa non dalla gelosia per il nuovo compagno di lei ma dal cruccio per il patrimonio coniugale. Un’amica di Nanni, Ortensia Capirossi, ha ricordato che "una volta lo vidi distratto al cellulare e gli chiesi perché, mi disse: ’sto guardando dove è lei’. Presumo la controllasse con un’applicazione collegata al gps". Di gps sull’auto, lei "mi riferì due volte", ha ricordato Mirco Moffa amico della defunta. In un’altra occasione lei "mi mostrò una microcamera che trovò in un armadio durante un cambio e mi chiese se sapessi cos’era". Qualcuno si era insomma infilato di nascosto a casa di lei: il teste ha riferito che nell’estate 2019 Ilenia "trovò uno scasso sugli infissi. Mi disse: ’potrebbe esserci stato lo zampino di mio marito’". In quella occasione erano stati portati via "solo gli oggetti in oro di sua madre". Come dire che aveva la sensazione che si fosse trattato di "un furto non reale ma eseguito solo per crearle disagio, per farle dispetto". Tanto che aveva sospettato "che lui le entrasse in casa e aveva pensato di mettere telecamere". Di un’altra possibile incursione strana in casa, ha parlato l’amica di lei Fiorenza Conti: a settembre 2020 "aveva sentito dei rumori dal piano di sotto, aveva preso qualcosa ed era scesa ma non aveva trovato nessuno".

Al termine dell’udienza, Nanni (avvocato Francesco Furnari) ha chiesto di potere incontrare la figlia (parte civile con l’avvocato Veronica Valeriani) a cui non parla dal 4 marzo giorno dell’arresto: via libera dalla procura ma la giovane ha rifiutato.