Caviro e l’economia circolare: "Acqua, recuperati 621 milioni di litri"

Il gruppo ha 423 milioni di ricavi, su cui il vino incide per il 63%, i mosti per il 24% e l’energia per il 13%

Caviro e l’economia circolare: "Acqua, recuperati 621 milioni di litri"

Caviro e l’economia circolare: "Acqua, recuperati 621 milioni di litri"

‘Il cerchio della vite’ è il manifesto che il gruppo Caviro ha scelto per sintetizzare il modello di circolarità economica della cooperativa, reinterpretato per raccontare l’impegno del gruppo rispetto alla propria impronta di Co2 e al processo di carbon assessment. "Il gruppo si distingue, a livello nazionale e internazionale – scrivono da Caviro –, come precursore di un modello di economia circolare ‘Dalla vigna alla vigna’ in continua evoluzione: un circolo virtuoso che elimina il concetto di scarto a partire dalla vigna, dove ogni materia prima viene considerata una risorsa preziosa, lavorata e trasformata in un nuovo ingrediente naturale da rimettere in circolo, un ciclo che unisce l’uomo e l’ambiente, l’uva e la terra, il presente e il futuro". Gruppo Caviro rappresenta la più grande cantina vitivinicola d’Italia con 11mila viticoltori, ventisei cantine in sette regioni d’Italia, un’estensione complessiva di 37.500 ettari coltivati a vite, che corrispondono a oltre 600mila tonnellate di uva prodotta (l’8,5% dell’uva italiana) e un fatturato pari a 423 milioni di ricavi. Il mercato italiano rimane il principale di riferimento, rappresentando il 70% del totale delle vendite. Il vino incide per il 63% dei ricavi (circa 270 milioni di fatturato), l’area alcol, mosti e acido tartarico pesa il 24%, mentre la quota relativa al settore energia e ambiente è al 13%.

Oltre il 96% del valore generato nell’anno fiscale 2022-23 è stato distribuito agli stakeholder. Degli scarti che Caviro processa ogni anno - 600.000 tonnellate - oltre il 99% trova nuova vita. Per la sostenibilità della risorsa idrica il gruppo prevede un piano di tutela attraverso l’installazione di tecnologie sempre meno idroesigenti, il monitoraggio dei consumi per ridurre le dispersioni, il reimpiego di acque di processo previo idoneo trattamento e l’integrazione dei processi per aumentare le sinergie di recupero. Un impegno concreto che si traduce in 621 milioni di litri di acqua recuperati, il 42% del fabbisogno del gruppo.