REDAZIONE RAVENNA

Col coltello gli rapina l’orologio . Condannato giovane straniero

Doveva rispondere anche di furto e tentata estorsione: pena di quattro anni e cinque mesi di reclusione

Sul posto era intervenuta una volante della polizia

Sul posto era intervenuta una volante della polizia

Erano stati momenti di terrore quelli che la notte del 26 agosto scorso, un lunedì, aveva vissuto in viale Pallavicini (zona stazione) un 50enne di Bagnacavallo. L’uomo era prima stato rapinato dell’orologio da un giovane armato di coltello e derubato del cellulare nei pressi della pensilina degli autobus. E poi si era sentito dire che per riavere il maltolto, avrebbe dovuto pagare. Il sospettato, nell’occasione arrestato dalla polizia, giovedì pomeriggio è stato condannato in abbreviato dal collegio penale del tribunale a 4 anni 5 mesi e 10 giorni di reclusione e 1.600 euro di multa (la procura aveva chiesto 5 anni). Si tratta di Kebba Trawally, 26enne originario del Gambia tuttora detenuto e difeso dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri: doveva rispondere di furto, rapina e tentata estorsione. Era stato lo stesso 50enne a raccontare la drammatica sequenza: "Ero fermo ai bus quando un ragazzo africano si è avvicinato e mi ha chiesto una sigaretta. Ho preso il pacchetto con la mano destra e gli ho porto la sigaretta, mentre nella mano sinistra tenevo il cellulare. In un attimo, con un gesto rapido, mi ha strappato il telefono di mano e ha cominciato ad allontanarsi".

In preda alla rabbia, l’uomo aveva iniziato a seguire il rapinatore chiedendogli di restituirgli immediatamente il cellulare. La risposta del giovane era stata spiazzante: "Quanto mi dai per il telefono?". A quel punto il 50enne aveva alzato la voce e aveva minacciato di chiamare la polizia: ma l’altro - prosegue l’accusa - lo aveva sfidato apertamente dicendogli che non avrebbe restituito l’apparecchio senza un compenso. Con un guizzo, l’uomo era però riuscito a strappare il telefono dalle mani del rapinatore: ma la situazione era degenerata quando il giovane aveva estratto un coltello costringendolo a consegnargli pure l’orologio nonostante il 50enne gli avesse spiegato che si trattava di un un prezioso regalo della moglie ricevuto solo pochi mesi prima.

Il sospettato in fuga, si era diretto verso il sottopasso della Darsena imboccandolo all’altezza del parcheggio dei taxi. Ma le Volanti, grazie alla descrizione dettagliata fornita dalla vittima, lo avevano presto individuato. I giudici hanno ora ordinato dissequestro e restituzione dell’orologio.