Coronavirus Ravenna spiaggia. "Il sogno? Aprire l’ultima settimana di maggio"

I bagnini: "Potremmo usarla come collaudo. No ai termoscanner ai turisti e ai dieci metri fra gli ombrelloni: ne bastano meno"

Bagnini al lavoro per riaprire la spiaggia

Bagnini al lavoro per riaprire la spiaggia

Ravenna, 7 maggio 2020 - Si spianano le dune, si terminano gli ultimi ritocchi agli stabilimenti. E, soprattutto, ci si prepara a una stagione ‘particolare’, anche se le linee guida per riaprire le spiagge ancora non ci sono. Gli imprenditori dell’arenile in questi giorni stanno lavorando alle prime ‘prove d’estate’. La stagione spera di poter spiegare le vele – nella migliore delle ipotesi – l’ultima settimana di maggio.

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"Pensiamo e speriamo di poter fare una settimana di collaudo col bacino provinciale a fine maggio – spiega Maurizio Rustignoli, presidente della cooperativa Spiagge –per poi entrare nel mese di giugno col bacino regionale". Ora sono solo speranze: i sindacati della spiaggia hanno mandato alla Regione una proposta di misure da adottare in Emilia-Romagna. La risposta è attesa per la settimana prossima. 

Nel frattempo ieri si parlava di ombrelloni distanti 10 metri l’uno dall’altro e termoscanner all’ingresso degli stabilimenti: "roposte fuorvianti e fuori da ogni logica – commenta Rustignoli –, ogni settimana c’è un’assurdità da sfatare. Prima il plexyglass, ora questo. Non sono necessari 10 metri lineari tra gli ombrelloni, e non possiamo misurare la temperatura a tutti: lo faremo coi dipendenti, ma non abbiamo ruoli da sanitari». Veniamo, quindi, alle proposte. Tutte all’insegna di tre punti: distanziamento, informazione e sanificazione.

"Noi riteniamo che la metratura giusta, calcolata in base a dati avallati dall’Oms, sia 10,50 metri quadri per ombrellone – prosegue Rustignoli –, che non significa distanza lineare: significa che quello è lo spazio a disposizione per ogni ombrellone, una piccola stanza. Normalmente il minimo è 6 metri quadri. Saranno gli addetti alla spiaggia a vigilare".

I sindacati balneari hanno una proposta anche per i giochi dei bambini: "L’idea è installare colonnine di disinfettante gel e mettere cartelli con indicazioni su come usarli in sicurezza – aggiunge Rustignoli –. A verificare che i bambini seguano le regole dovranno essere i genitori: non possiamo fare i guardiani della spiaggia".

Stessa musica per le aree sportive: "Riteniamo che il beach tennis in singolo si potrà ancora fare, così come il ping pong, installando anche qui gel igienizzante – aggiunge Rustignoli –. Speriamo che, invece, le particolari condizioni di quest’anno possano aprire a una possibilità prima negata, ovvero mettere tavoli per mangiare anche nella sabbia e non solo nelle aree pavimentate".

In questi giorni sono partiti i lavori per spianare le dune su otto lidi ravennati su nove: il via è arrivato martedì. Inizialmente le ruspe erano bloccate dalla nidificazione del fratino, e a Marina di Ravenna si partirà solo la settimana prossima proprio perché è stata riscontrata la presenza di nidi. «Nell’attesa di poter partire con regole chiare stiamo ridipingendo e facendo lavori strutturali – spiega Luca Tommasini, del bagno Obelix a Marina di Ravenna –. Siamo pronti a distanziare tavoli e ombrelloni, e a inserire l’igienizzante nei bagni e nelle docce".

Grande attesa, ovviamente, anche nel Cervese. Danilo Piraccini, consigliere ed ex presidente della Coop Bagnini, pensa che quella di quest’anno "sarà una vacanza un po’ più soft, meno stressante e caotica, piacevole. Si potrà leggere, nuotare e passeggiare. Le mascherine? Non ritengo che sarà necessario indossarle sempre, ma solo quando le distanze lo richiedono". Un punto che preoccupa è poi quello relativo ai marinai di salvataggio: "Chiederemo un confronto con le parti perché dobbiamo tutelare i nostri operatori e anche i turisti".