
La rottura del fiume. Senio in via Ponte Pietra, alle porte di Cotignola (foto Protezione civile di Cotignola)
Una frattura lungo l’argine di sinistra del fiume Senio, di fianco a via Ponte Pietra a 400 metri a valle della Chiusaccia a Cotignola, che, con l’abbassarsi della soglia del fiume, diventa sempre più visibile. Un vuoto da cui sono uscite le acque che, dapprima hanno allagato i campi circostanti, per poi espandersi in poco tempo alla zona artigianale vicino allo svincolo dell’autostrada, lambendo in parte il centro cittadino, e infine riversarsi verso la vicina Lugo. Un incubo che si è concretizzato alla fine di una lunghissima notte "quando si vegliava con attenzione la piena del fiume – racconta uno sfinito volontario della protezione civile –. La nostra preoccupazione era rivolta all’argine ricostruito dopo l’alluvione dello scorso anno, vicino al campo di tiro con l’arco". Lì a maggio del 2023 le acque avevano sfondato e invaso la città. Lì era stato ricostruito l’argine.
"La scorsa notte – continua –, l’acqua aveva portato via parte della terra, facendo affiorare i massi ciclopici appena sistemati, ma l’argine ha retto. Proprio quando stavamo per tirare un sospiro di sollievo perché la soglia idrometrica si stava abbassando, il fiume ha rotto a monte, in un tratto nuovo". Sul posto erano già arrivati i soccorritori allertati dall’innalzamento dell’allerta da arancione a rossa. "Un fiume in piena con correnti fortissime ha travolto il territorio – raccontano due vigili del fuoco del comando di Mantova –, abbiamo tratto in salvo le persone dai balconi delle case e dai tetti con i mezzi anfibi e con gli elicotteri". Il giorno dopo la lama d’acqua è in gran parte rientrata e si corre contro il tempo per cercare di rimarginare quella ferita. Bisogna consolidare il tratto di argine a monte della rottura per permettere ai mezzi pesanti di poter scaricare i massi ciclopici proprio nella voragine e, quindi, ripristinare l’argine. "Il cantiere sta avanzando – commenta il sindaco, Federico Settembrini – in sinergia con l’autorità di bacino, la Regione e la protezione civile. Dopo si sistemeranno anche altri tratti dell’argine che si sono ammalorati. La prima azione è stata verso le persone, cercando di metterle al sicuro, adesso è il momento di lavorare sugli argini, prima che piova ancora. Purtroppo sono circa 500 i cittadini coinvolti da questa tragedia e oltre 40 le aziende, molte delle quali avevano subito danni sia dall’alluvione del 2023 e in alcuni casi anche dalla bomba d’acqua di maggio".
Ai bordi delle strade tornano le cataste di mobili, indumenti, attrezzi che acqua e fango hanno devastano all’interno delle abitazioni e delle aziende. I livelli delle acque si stanno abbassando e la rete delle strade principali è percorribile, bisogna porre qualche attenzione in più per le stradine di campagna; 15 gli sfollati. Attivato il numero (8-20) per segnalare le necessità di pulizia delle case allagate o per dare un aiuto alle attività di pulizia dal fango: 339 8310504. Il Maria Cecilia Hospital non è stato interessato da allagamenti e le sue attività sono garantite.
Matteo Bondi