Da oggi disponibili le prime confezioni di Paxlovid

Arrivano nella farmacia dell’ospedale una settantina di scatole della pillola antiCovid prodotta dalla Pzifer

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Arrivano oggi nella farmacia dell’ospedale le prime confezioni di Paxlovid, la pillola antiCovid di Pfizer: già nei giorni scorsi era emerso che a breve anche da nel nostro territorio sarebbero partiti i trattamenti col nuovo medicinale, e ora c’è il via libera. Le prime 1.225 confezioni sono state infatti consegnate alla Regione per altrettanti trattamenti, e nella giornata di oggi l’Ausl ritirerà la propria parte dal magazzino generale che si trova a Ferrara.

Alla Romagna sono destinate 204 scatole che saranno divise tra gli ambiti territoriali, e si prevede che saranno circa una settantina quelle che arriveranno nella provincia di Ravenna. Verranno consegnate dalle Usca a casa ai pazienti per i quali si riterrà opportuno procedere col trattamento, ovvero tutti coloro che risulteranno positivi con sintomi e che già soffrono di altre patologie concomitanti che potrebbero complicare il quadro clinico. In questo sarà fondamentale il supporto dei medici di medicina generale, che indicheranno all’Ausl i pazienti a rischio. Il trattamento contro il Covid con Paxlovid, come spiega l’Agenzia italiana del farmaco, ha una durata di 5 giorni ed è indicato per pazienti adulti in cui l’infezione sia emersa di recente e nei quali si presenti come lieve o moderata. Serve a evitare che il quadro clinico peggiori: non viene quindi utilizzato su chi ha già bisogno dell’ossigenoterapia, ma su coloro che potrebbero averne bisogno (per le condizioni concomitanti di cui soffrono) in modo che non sviluppino una forma più grave della malattia. Il farmaco si aggiunge alle altre terapie già in uso, tra cui gli antivirali Remdesivir e Molnupiravir e l’anticorpo monoclonale Sotrovimab. Il monitoraggio della Regione dice che al 2 febbraio scorso i trattamenti con Remdesivir erano 8.240 in Emilia-Romagna, a cui se ne sommano 199 con Molnupiravir e 242 con Sotrovimab.

È stato invece fermato l’uso di altri due farmaci, il Bamlanivimab e il Casirivimab, che erano in uso dal marzo 2021 ma che con la variante Omicron non sono più utilizzabili. Nei prossimi giorni si vedrà l’impatto del nuovo farmaco: "Siamo pronti anche per questa nuova sfida nella lotta al Covid – ha detto l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini –. . Confidiamo in questa nuova terapia per i pazienti meno gravi, e intanto proseguiamo con gli altri trattamenti utilizzati".

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